Erica Jong – Frasi Sagge
Il consiglio è ciò che chiediamo quando conosciamo già la risposta ma desidereremmo non conoscerla.
Il consiglio è ciò che chiediamo quando conosciamo già la risposta ma desidereremmo non conoscerla.
Il peggior difetto degli stupidi è prendere tutto alla lettera e non saper leggere tra le righe.
La razionalità è la tomba della vita: proietta continuamente davanti a noi il futuro più plausibile.
Invidio i bigotti perché sanno essere carogne con animo sereno.
Il punto è che quello che conta è dimostrare. Non alla fine, come si usa spesso dire, ma fin dall’inizio e poi sempre. Puoi fare a meno di migliaia di parole a metà, per una sola che le vale tutte, per un solo gesto. Basta poco. Le parole sono importanti, le azioni anche di più. Spaccano! E se a ricevere quello che decidi di dare c’è qualcuno che ti sente sulla pelle, nei profumi, nelle canzoni, nelle nuvole, e nell’universo parallelo riflesso negli specchi d’acqua, capirà il tuo gesto anche se leggero, silenzioso, impercettibile. Capirà i tuoi gesti e i tuoi sguardi. Saprà valorizzarli, sentirli suoi, sorriderne, e farne respiro. È questo che conta. Sentire e farsi sentire, non urlando ma essendoci. Dire è un verbo che mi è sempre piaciuto, ed emoziona parecchio quando poi diventa fare, vedere, baciare. È bello avere in serbo un sacco di “dire” pronti a mutare.
Per raggiungere la felicità bisogna prima scalare molte montagne, ma la più difficoltosa è quella della “disperazione”, perché si arriva ad un punto che non credi e non ami più nessuno. Ma si sa chiunque ha vissuto tante battaglie e superato tante tempeste, supererà anche la (disperazione) e continuerà ad amare, il mondo e se stesso. Perché sa che solo così, giungerà a quella destinazione che molti hanno rinnegato “rinunciando” poiché non ci credono più.
Essere stronzi non è un passo in avanti. Diventare buonisti peggio che peggio. Si crea uno stato mentale chiuso e non ti porta ciò che può renderti felice. Lo stronzo alla fin fine è solo qualcuno che si è inchinato ai giochi mentali altrui e stranamente viene “rispettato”. Doppio inchino.