Ernest Hemingway – Libri
A parlarne troppo non si apprezza più nulla.
A parlarne troppo non si apprezza più nulla.
“Abbiamo vinto!” gridò Ron, balzandogli davanti e bandendo la coppa d’argento. “Abbiamo vinto! Quattrocentocinquanta a centoquaranta! Abbiamo vinto!”Harry si guardò intorno; c’era Ginny che gli correva incontro: aveva un’espressione dura, splendente, e lo abbracciò. E senza riflettere, senza averlo premeditato, senza preoccuparsi del fatto che cinquanta persone li stavano guardando, Harry la baciò.
Ogniqualvolta scopro il mio libro tra le mani di una persona, mi sento sfogliare come un albero d’autunno.
Tu sai stare a sentire. Questa è la prima qualità di chi deve parlare.
Un vigliacco non è, nel migliore dei casi, che uno schiavo.
Sentivo che mi leggeva dentro, e io avrei voluto essere più uomo con lei. Avrei voluto essere quell’abbraccio in cui desiderava perdersi. Protetta e libera di lasciarsi andare, perché tanto c’ero io a prendermi cura di lei, a difenderla dal freddo e dal male.
Non serve a niente pubblicare libri, sarebbe meglio saperli scrivere.
“Abbiamo vinto!” gridò Ron, balzandogli davanti e bandendo la coppa d’argento. “Abbiamo vinto! Quattrocentocinquanta a centoquaranta! Abbiamo vinto!”Harry si guardò intorno; c’era Ginny che gli correva incontro: aveva un’espressione dura, splendente, e lo abbracciò. E senza riflettere, senza averlo premeditato, senza preoccuparsi del fatto che cinquanta persone li stavano guardando, Harry la baciò.
Ogniqualvolta scopro il mio libro tra le mani di una persona, mi sento sfogliare come un albero d’autunno.
Tu sai stare a sentire. Questa è la prima qualità di chi deve parlare.
Un vigliacco non è, nel migliore dei casi, che uno schiavo.
Sentivo che mi leggeva dentro, e io avrei voluto essere più uomo con lei. Avrei voluto essere quell’abbraccio in cui desiderava perdersi. Protetta e libera di lasciarsi andare, perché tanto c’ero io a prendermi cura di lei, a difenderla dal freddo e dal male.
Non serve a niente pubblicare libri, sarebbe meglio saperli scrivere.
“Abbiamo vinto!” gridò Ron, balzandogli davanti e bandendo la coppa d’argento. “Abbiamo vinto! Quattrocentocinquanta a centoquaranta! Abbiamo vinto!”Harry si guardò intorno; c’era Ginny che gli correva incontro: aveva un’espressione dura, splendente, e lo abbracciò. E senza riflettere, senza averlo premeditato, senza preoccuparsi del fatto che cinquanta persone li stavano guardando, Harry la baciò.
Ogniqualvolta scopro il mio libro tra le mani di una persona, mi sento sfogliare come un albero d’autunno.
Tu sai stare a sentire. Questa è la prima qualità di chi deve parlare.
Un vigliacco non è, nel migliore dei casi, che uno schiavo.
Sentivo che mi leggeva dentro, e io avrei voluto essere più uomo con lei. Avrei voluto essere quell’abbraccio in cui desiderava perdersi. Protetta e libera di lasciarsi andare, perché tanto c’ero io a prendermi cura di lei, a difenderla dal freddo e dal male.
Non serve a niente pubblicare libri, sarebbe meglio saperli scrivere.