Erri De Luca (Enrico De Luca) – Libri
Più della libertà ho aspettato il minuto bollente in cui quattro labbra sospendono il respiro e si mischiano per gustare sé stesse attraverso altre due e si confondono per appartenersi.
Più della libertà ho aspettato il minuto bollente in cui quattro labbra sospendono il respiro e si mischiano per gustare sé stesse attraverso altre due e si confondono per appartenersi.
L’amore insensato che provo per lui rimane per me un insondabile mistero.Non so perché lo amassi al punto di voler morire della sua morte.Ero lontana da lui da dieci anni quando è successo e pensavo a lui solo di rado.Come se lo amassi per sempre e niente di nuovo potesse succedere a questo amore.Avevo dimenticato la morte.
La loro attività non era brillante né chiassosa. Esse si limitavano a contaminare metodicamente i mondi sterili, seminando il germe della vita. L’astronave Onara atterrò dunque su questo pianeta… che era ancora senza nome. E si mise al lavoro, per infettarlo meticolosamente. Vi girò intorno infaticabilmente, al di sopra delle nubi, spargendo una polvere finissima… le spore di ogni specie immaginabile di microrganismo capace di ridurre le rocce in polvere, e trasformare quella polvere in suolo fertile. Quella polvere conteneva inoltre il seme di molte muffe e funghi e licheni, e di ogni cosa capace di trasformare il terriccio friabile e primitivo in una sostanza nella quale potessero nascere delle forme di vita di ordine più elevato.
Gli orari della vita dovrebbero prevedere un momento, un momento preciso della giornata, in cui ci si potrebbe impietosire sulla propria sorte. Un momento specifico. Un momento che non sia occupato né dal lavoro, né dal mangiare, né dalla digestione, un momento perfettamente libero, una spiaggia deserta in cui si potrebbe starsene tranquilli a misurare l’ampiezza del disastro. Con queste misure davanti agli occhi, la giornata sarebbe migliore, l’illusione bandita, il paesaggio chiaramente delineato. Ma se si pensa alla propria sventura tra due forchettate, con l’orizzonte ostruito dall’imminente ripresa del lavoro, si prendono delle cantonate, si valuta male, ci si immagina messi peggio di come si sta. Qualche volta, addirittura, ci si crede felici!
“Non raccontatelo a nessuno, ma io nel giorno del Dio pagano del sole, Ra, mi inginocchio ai piedi di un antico strumento di tortura e ingerisco simboli che stanno per sangue e carne.”Gli studenti erano attoniti.Langdon fece spallucce. “Se volete saperne di più, venite nella cappella dell’università domenica prossima, inginocchiatevi davanti ai piedi del crocifisso e fate la comunione.”Il silenzio era generale.Langdon aveva strizzato l’occhio ai ragazzi. “Aprite la mente: abbiamo tutti paura di ciò che non comprendiamo.”
Credo proprio che nelle donne alberghi lo spirito del diavolo. Tutti gli anni trascorsi, nessuna occasione di rivederlo, ben poche gentilezze da ricordare (a detta di tutti) anche nel periodo in cui gli era promessa, la sopravvenuta notizia della sua morte, la sua crudele rapacità messa a nudo… Tutto questo a nulla era servito; ella serbava ancora la parte migliore del suo cuore per quel maledetto.
Considerava i suoi figli in modo assai incoerente, un po’ suoi compagni di congiura e un po’ suoi nemici. È l’unica madre, che io sappia, ad aver dato ai figli la colpa d’un marito sbagliato da lei scelto. Considerava la nostra nascita come altrettanti crimini a suo danno. Eppure di rado si lagnava del suo destino. Non ammetteva mai (tranne in rari sfoghi) che alcunché fosse sgradevole. Aveva un eroico lessico di frasi ottimistiche. In pubblico, esagerava nel mostrarsi felice. A Colleton si offriva volontaria per ogni opera di beneficenza. Si fece fama di una su cui si poteva sempre fare assegnamento. Gli estranei la consideravano dolce, bella, industriosa, troppo in gamba per suo marito. Da mio padre ho ereditato il senso dell’umorismo, la resistenza alla dura fatica, un carattere collerico, pericoloso, l’amore per il mare, un’attrazione per il fallimento. Da mia madre ho ricevuto doni più oscuri e preziosi: amore per la lingua, capacità di mentire senza rimorso, istinto omicida, passione per l’insegnamento, pazzia e fanatismo romantico. Luke, Savannah e io abbiamo ereditato tutte queste tendenze in misura diversa. Mia madre così riassumeva: “Luke, il fanatico. Tom, il fallito. Savannah la pazza”. Lila Wingo non perdonò mai, e fece scontare duramente, alla città e alla famiglia, di non aver capito che vergogna fosse per lei, essere semplicemente la moglie di un pescatore di gamberi.