Ettore Sottsass – Arte
Io non credo di aver inventato niente, ho proposto un modo di essere.
Io non credo di aver inventato niente, ho proposto un modo di essere.
Noi non scriviamo per il popolo. Qualsiasi tipo di arte si rivolge solo all’aristocrazia intellettuale di una nazione.
I colori non sono pietre e oggetti che possono vivere separati. Diventano vitali solo quando instaurano tra loro un loro rapporto di accordo o di dissonanza. È l’insieme che caratterizza l’opera e dona ad essa un particolare timbro di tipicità.Nei colori degli “altri” amo e percepisco tutte le gamme cromatiche, ma davanti al mio quadro, qualunque sia il suo limite, il rapporto con la tavolozza è sofferto, anche quando mi sembra che tutto sgorghi spontaneo.Il colore, per me, ha un valore morale.E quindi il bianco può essere purezza e luce; il nero denuncia, contrasto compressione, angoscia. La gamma dei grigi esprime severità, ma anche dolcezza. I bruni, gli ocra, i blu e i rossi si inseriscono a rappresentare varietà di sentimenti, oltre che a determinare risonanze timbriche. Il nero, in particolare, è un colore che assume un ruolo significante, sia da un punto di vista tecnico che psicologico ed emotivo.
Il problema di uno scrittore è che, valutando la propria opera, si scinde in un’idra…
L’arte è solamente un punto, cioè l’inizio di ogni cosa!
L’arte è il mio nutrimento, è la sostanza che mi infiamma l’esistenza, è come un potentissimo incantesimo che si impossessa di me, è il caos, un labirinto d’emozioni dal quale ne uscirò solo dopo aver sconfitto l’oblio.
L’arte vera non è quel che sembra, bensì l’effetto che ha su di noi.