Eugenio Patanè – Libri
Vorrei trovarmi su un’isola di pagine, edificarvi immagini, godere l’irrealtà.
Vorrei trovarmi su un’isola di pagine, edificarvi immagini, godere l’irrealtà.
Siamo portati ad interpretare le cose in base ai nostri desideri, e non secondo la loro reale portata.
Le suggerì, inoltre, di scrivere una testimonianza che un giorno potesse servire per portare alla luce il terribile segreto che stava vivendo, affinché il mondo venisse al corrente dell’orrore che avveniva parallelamente all’esistenza pacifica e ordinata di quelli che non volevano sapere, di quelli che non potevano restare ancorati all’illusione di una vita normale, di quelli che non potevano negare, di quelli che stavano a galla sopra un mare di gemiti, ignorando, contro ogni evidenza, che a pochi isolati dal loro mondo felice c’erano gli altri, quelli che sopravvivono o muoiono dalla parte buia.
Qualcheduno potrebbe pensare che questo libretto non ha un valore scientifico o un rigore matematico, ma forse gli sono sfuggiti i numerosi numeri.
I più grandi autori del nostro tempo non hanno mai scritto una riga.
Odorano di dimenticato le periferie. Ed è la stessa sensazione che ho cucita addosso.
Ghetto della droga e, per vivere di droga, il ghetto del rubare, del prostituirsi, dello spaccio. Una via verso la galera e poi, molto presto, verso la morte, quando ancora non sai cosa sia la vita.