Eugenio Patanè – Libri
Vorrei trovarmi su un’isola di pagine, edificarvi immagini, godere l’irrealtà.
Vorrei trovarmi su un’isola di pagine, edificarvi immagini, godere l’irrealtà.
Nel mio piccolo mondo, la morte era una mano anonima e imprevedibile.
L’odore di un vecchio libro riempie un giovane silenzio.
Vedi, ognuno sceglie la propria vita, l’hai detto tu stesso qualche minuto fa. A volte anche le strade sbagliate possono essere giuste, o viceversa. L’importante è seguire noi stessi e i nostri sogni, perché solo se riusciremo a fare questo potremo dire di avere scelto bene per noi.
“‘Giorno Beth”.”E cosa ci sarebbe di buono?”Jessica si girò verso la sorella minore, che teneva in mano una fetta di pane integrale.”Veramente non ho detto “buongiorno”, Beth. Soltanto “‘Giorno”. Quindi non ti devo spiegare cosa c’è di buono.”Beth alzò lo sguardo e fissò Jessica con gli occhi socchiusi. Il suo piccolo cervello fremeva in cerca di una risposta mentre beveva il suo succo d’arancia. “Non ti ho detto che hai detto che era buono. Ti ho solo fatto una semplice domanda”.”Così non vale. Papà, dì a Beth che non vale”.”Ragazze”…, mormorò lui in tono di astratta minaccia, senza prendersi il disturbo di alzare gli occhi dal giornale.”Non può aiutarti, Jess. Non ascolta veramente quello che diciamo”, spiegò Beth. “Reagisce solo al nostro tono di voce. Un po’ come fanno i cani”.
A volte mi chiedo se la realtà esiste davvero, se c’è veramente una natura delle cose, obiettiva e intatta. O se tutto ciò che ci accade è già modificato in anticipo dalla nostra immaginazione. Se sognando qualcosa gli diamo vita.
Per una donna le parole hanno un peso, non sono leggere come per un uomo. Una donna ci crede alle parole, soprattutto quando è un uomo a pronunciarle, solo a lei.