Eugenio Patanè – Vita
La vita è come una cena per gli ospiti: occorre saperla gestire. Se gli ospiti saranno soddisfatti, perfino noi ne avremo beneficio.
La vita è come una cena per gli ospiti: occorre saperla gestire. Se gli ospiti saranno soddisfatti, perfino noi ne avremo beneficio.
Tutti noi abbiamo fatto l’esperienza di quei momenti di oblio totale in cui ci sentiamo come piante, animali, creature dei grandi fondi marini o abitanti delle alture celesti… credo che in tali momenti noi proviamo a dire a noi stessi ciò che sappiamo da tempo, ma che rifiutiamo di ammettere: che vivere ed essere morti sono la stessa cosa e che vivere un giorno o mille anni non fa alcuna differenza.
Cosa conta davvero nella vita non sono le parentesi, ma quello di saldo che ci metti dentro. Non contano le belle parole ma i gesti che le accompagnano. Contano le cose che restano, che lasciano qualcosa dentro. Contano le persone che scegli per farti circondare e quelle che le lasci la come un semplice contorno. Contano i sorrisi e le mani che la gente ti concede. Contano i passi che fai verso gli altri… Molto di più di quelli che fai verso te stesso. Vivere solo di se stessi insegna ad ignorare che esistono anche gli altri.
Ciascuno legge il proprio invecchiamento sui volti degli altri.
Bisogna prepararsi e migliorarsi costantemente, anche negli aspetti e nei campi per noi banali, perché non si sa mai quando la vita ti chiederà di metterci tutto te stesso. Di certo non ti avvisa di quello che è opportuno imparare.
Non è da uomo saggio dire: “Vivrò”. Vivere domani è già troppo tardi: vivi oggi.
Vita: parola magica. Amare la vita, vivere la vita, perderla, odiarla; non riesco a vivere, vivere al massimo. Modi di dire, per fortuna. Opposta talvolta con ostentata ignoranza o crassa malafede a scienza e tecnologia.