Eugenio Zamperetti – Tempi Moderni
Resistete alla tentazione di scrivere. Non è bello far illuminare il display di una persona che non aspetta te.
Resistete alla tentazione di scrivere. Non è bello far illuminare il display di una persona che non aspetta te.
Siamo figli di un passato che non ci appartiene.
Mi chiedo spesso se esistano forme di vita intelligenti su altri pianeti, in altre galassie, nelle discoteche.
In un’epoca in cui altri media velocissimi e di estensissimo raggio trionfano, e rischiano d’appiattire ogni comunicazione in una crosta uniforme e omogenea, la funzione della letteratura è la comunicazione tra ciò che è diverso in quanto è diverso, non ottundendone bensì esaltandone la differenza, secondo la vocazione propria del linguaggio scritto.
Ricordo ancora con immensa tenerezza quando si comunicava, non si digitava, quando si aprivano le lettere e non le notifiche, quando si corteggiava con lo sguardo e non con un “mi piace”. Ci sono emozioni che andrebbero preservate come specie protette.
La nostra tassa federale sul reddito definisce la tassa y che si deve pagare in termini del reddito x; lo fa in un modo davvero goffo, appiccicando diverse funzioni lineari, ciascuna valida in un diverso intervallo del reddito. Un archeologo che tra cinquemila anni dissotterrerà alcuni dei nostri moduli delle tasse insieme a resti di lavori di ingegneria e libri di matematica, predaterà quei moduli di alcuni secoli, e li riterrà certamente precedenti a Galileo e Vieta.
Oggi ci nascondiamo dietro le apparenze per occultare gli animi vacanti.