Everett Mckinley Dirksen – Filosofia
Io sono un uomo di princìpi rigidi e immutabili, il primo dei quali è quello di essere ogni volta flessibile.
Io sono un uomo di princìpi rigidi e immutabili, il primo dei quali è quello di essere ogni volta flessibile.
La sofferenza è come la felicità prima o poi tramonta.
L’albero i cui rami si protendono fino al paradiso ha radici così profonde che arrivano all’inferno.
Le parole dei profeti sono scritte sui muri della metropolitana e nei corridoi delle case popolari e sussurrate nel suono del silenzio.
Cristo e sua moglie (la Rosa), imbufaliti perché credono che il Bene voglia ucciderli, hanno resuscitato il Fascio facendolo passare per antifascismo, macellando l’unica che poteva opporsi, rapendola dicendo che la verità è una fissazione, temendola. Furiosi e piangenti, sequestrato l’Acqua nella proliferazione dei Figli-dèi, sostenuti dal Padre per irretire tutto il cosmo nell’Oscenità Assoluta, nell’estinzione di tutte le cose. Il disgusto per l’immondo e cieco disegno, non è per moralità, ma per sopravvivenza, vedendo che Tutto sta procedendo verso qualcosa di peggiore della Morte. Il Nulla. Dove “regno” e “regnare” perderanno completamente di significato.
Da vivo cammino sulla terra e da morto camminerò sotto terra.
È meglio contare poche persone leali che molte insincere.