Fabio Privitera – Filosofia
Vi sono pensieri, idee, affetti, che più sene parla e più svaniscono inghiottiti dall’abitudine. Altri invece che, tacendoli, non fanno altro che moltiplicarsi e invadere lo spazio degli altri pensieri.
Vi sono pensieri, idee, affetti, che più sene parla e più svaniscono inghiottiti dall’abitudine. Altri invece che, tacendoli, non fanno altro che moltiplicarsi e invadere lo spazio degli altri pensieri.
È la mia capacità di toccare il fondo che mi permette di sfiorare il cielo scrivendo.Ma ora vorrei stare a metà, con momenti di fondo e momenti di cielo.
Non aspiro a dominarmi. Dominarsi significa: voler intervenire in un punto casuale delle infinite irradiazioni della mia esistenza spirituale. Ma se devo tracciare intorno a me tali cerchi, allora lo faccio meglio se non agisco e semplicemente contemplo ammirato l’immane complesso, portandomi via soltanto il rafforzamento che questa visione dà.
[…] come se tutti fossero disposti a dire qualcosa a riguardo.
Ieri sera ho visto alcuni filosofi, al mercato, che portavano in giro le loro teste in canestri mentre gridavano con forza: “Saggezza! Vendiamo saggezza!”.Poveri filosofi! Devono necessariamente vendere le loro teste per nutrire i loro cuori.
Per l’uomo il carcere più duro è il peccato. Esso imbriglia e l’anima e il corpo.
La felicità è un traguardo temporaneo della persona perché prima o poi la tristezza tornerà sul viso e tutto si ripeterà da capo.