Fabio Volo – Libri
Io facevo parte della sua vecchia vita, la vita da cui lei stava scappando.
Io facevo parte della sua vecchia vita, la vita da cui lei stava scappando.
Lei chiude gli occhi trattenendo il respiro, improvvisamente rapita da quell’emozione incredibile, da quel dolore d’amore, da quel magico diventare sua per sempre. Alza il viso verso il cielo, sospirando, aggrappando alle sue spalle, abbracciandolo forte. Poi si lascia andare, delicatamente più tranquilla. Sua. Apre gli occhi. Lui è lì, dentro di lei. Quel morbido sorriso ondeggia d’amore sul suo viso baciandola ogni tanto. Ma lei non c’è più. Quella ragazza dagli occhi azzurri spaventati, dai tanti dubbi, dalle mille paure, è scomparsa…
Quando finisce un amore si può trovare tutto, tranne che un perché.
Sei tornato. Dolcemente. Sei tornato.
E mentre guardo le distese di lava dura dal finestrino e il sole che brucia sopra il cono di un vulcano spento penso che l’amore è questo. Che la felicità è qui. Che Vasco c’è quando mi sorride accanto, ma che è al mio fianco anche nell’assenza. Che la felicità è questo. È sapere che con Vasco non mi sentirò mai monca quando non c’è, ma con un braccio in più quando è con me. È un bambino che sorride sul sedile posteriore di una macchina e uno che aspetta solo che il mondo gli si spalanchi davanti. Ed è davvero così. Una cosa semplice, l’amore. Il resto – ossessioni, ansie, struggimenti – è roba che ha a che fare con l’affanno. E l’amore felice non s’affanna. L’amore felice respira lentamente, a pieni polmoni. Avrei dovuto capirlo, quando mi credevo felice col fiato corto.
La morte non è uguale per tutte le cose: ci sono oggetti che cominciano a invecchiare solo dopo aver attraversato la morte. Un giocattolo invecchia dopo che si è rotto, dopo che è morto.
La letteratura dovrebbe servire per migliorare il mondo e non solo per vendere merce, carta, illusioni, banalità, parole vuote.