Fabrizio De André – Ipse dixit
Io cercai di imparare la Treccani a memoria, e dopo maiale, Majakowsky, malfatto, continuarono gli altri fino a leggermi matto.
Io cercai di imparare la Treccani a memoria, e dopo maiale, Majakowsky, malfatto, continuarono gli altri fino a leggermi matto.
Con uguale forza il tuo viso è impresso nella memoria di Alexandros.
Se Hitler fosse vivo e vedesse tutti i programmi tv cupi e noiosi sulla Shoah e sentisse tutti i pianti e i lamenti degli ebrei sarebbe felice. L’unica cosa con la quale possiamo umiliare i gerarchi nazisti, che sono ancora vivi in Sudamerica, e farli imbestialire, è mostrar loro che siamo vivi, che non ci hanno distrutti, che il nostro umorismo non è stato cancellato dalle loro barbarie.
L’Italia e la Cina sono divise dalla mozzarella, ma unite dall’amore per la carota.
Se il governo non cambia strategia la ricostruzione della città non ci sarà, ci saranno solo le 15mila casette. E questo significa la morte dell’Aquila, che sarebbe una sconfitta per il Paese.
…grazie al cielo ho una bocca per bere, grazie a te ho una barca da scrivere e un treno da perdere…
Non ho mai avuto la fissazione della forma: se gli italiani amano il mio didietro, per me questo è un vero complimento.