Fanny Pala – Frasi Sagge
Solo se riconosciamo il vero valore di quello che possediamo, potremo vivere smettendo di cercare.
Solo se riconosciamo il vero valore di quello che possediamo, potremo vivere smettendo di cercare.
C’è un’ignoranza che è quella dell’anima, del buonismo, della chiusura mentale, del pregiudizio, dell’etichettamento che fa inorridire davvero e se ne frega di tutta l’erudizione che si può avere e costruita sui libri o di chi tanto decanta se stesso per “appartenenza di casta” o perché ha un soldo in più e, attraverso questo, pensa di poter soverchiare chi non ne dispone abbastanza o, addirittura, cerca di “comprarsi” il riconoscimento dell’altro; chi mi parla ancora di stratificazione sociale e diversità di ceto o chi ab_usa l’espressione “alla mia altezza”, o si appella all’esercizio di una morale dai dettami troppo rigidi – la chiamo ubbidienza cieca e non morale – mi fa letteralmente vomitare!
Non è la età che ci rende più saggi, è la esperienza nel vissuto, nella sofferenza, nel dolore, nella vita fatta con tanti sacrifici.
La vita ti assesta spesso delle botte e sta a te amarti e curare le ferite che solo tu puoi toccare con mani leggere.
Finché possiamo dire: “quest’è il peggio”, vuol dir che il peggio ancora può venire.
Aspettare l’alba è un privilegio, perché all’alba tutto rischiara intorno a noi e dentro di noi.
Il cuore più sensibile alla bellezza della rosa, sarà anche il primo a ferirsi con le spine.
C’è un’ignoranza che è quella dell’anima, del buonismo, della chiusura mentale, del pregiudizio, dell’etichettamento che fa inorridire davvero e se ne frega di tutta l’erudizione che si può avere e costruita sui libri o di chi tanto decanta se stesso per “appartenenza di casta” o perché ha un soldo in più e, attraverso questo, pensa di poter soverchiare chi non ne dispone abbastanza o, addirittura, cerca di “comprarsi” il riconoscimento dell’altro; chi mi parla ancora di stratificazione sociale e diversità di ceto o chi ab_usa l’espressione “alla mia altezza”, o si appella all’esercizio di una morale dai dettami troppo rigidi – la chiamo ubbidienza cieca e non morale – mi fa letteralmente vomitare!
Non è la età che ci rende più saggi, è la esperienza nel vissuto, nella sofferenza, nel dolore, nella vita fatta con tanti sacrifici.
La vita ti assesta spesso delle botte e sta a te amarti e curare le ferite che solo tu puoi toccare con mani leggere.
Finché possiamo dire: “quest’è il peggio”, vuol dir che il peggio ancora può venire.
Aspettare l’alba è un privilegio, perché all’alba tutto rischiara intorno a noi e dentro di noi.
Il cuore più sensibile alla bellezza della rosa, sarà anche il primo a ferirsi con le spine.
C’è un’ignoranza che è quella dell’anima, del buonismo, della chiusura mentale, del pregiudizio, dell’etichettamento che fa inorridire davvero e se ne frega di tutta l’erudizione che si può avere e costruita sui libri o di chi tanto decanta se stesso per “appartenenza di casta” o perché ha un soldo in più e, attraverso questo, pensa di poter soverchiare chi non ne dispone abbastanza o, addirittura, cerca di “comprarsi” il riconoscimento dell’altro; chi mi parla ancora di stratificazione sociale e diversità di ceto o chi ab_usa l’espressione “alla mia altezza”, o si appella all’esercizio di una morale dai dettami troppo rigidi – la chiamo ubbidienza cieca e non morale – mi fa letteralmente vomitare!
Non è la età che ci rende più saggi, è la esperienza nel vissuto, nella sofferenza, nel dolore, nella vita fatta con tanti sacrifici.
La vita ti assesta spesso delle botte e sta a te amarti e curare le ferite che solo tu puoi toccare con mani leggere.
Finché possiamo dire: “quest’è il peggio”, vuol dir che il peggio ancora può venire.
Aspettare l’alba è un privilegio, perché all’alba tutto rischiara intorno a noi e dentro di noi.
Il cuore più sensibile alla bellezza della rosa, sarà anche il primo a ferirsi con le spine.