Federica Bosco – Figli e bambini
“Come stai?””Aspetto di morire”.”Va bene mamma”.
“Come stai?””Aspetto di morire”.”Va bene mamma”.
I bambini, a forza di ascoltare le mamme e balbettare dietro loro, imparano la loro lingua; avverrà lo stesso per noi se ci terremo vicino al Salvatore con la meditazione: osservando le sue parole, le sue azioni e i suoi affetti, impareremo, con il suo aiuto, a parlare, agire e volere come Lui.
Sono tantissime le volte in cui le mamme soffrono e piangono, nel silenzio delle loro anime, per quello che i figli fanno e spesso non fanno e le dimenticano nell’omertà dell’indifferenza o della svogliatezza.
Un figlio può prendere dai genitori: capelli, viso, occhi e perfino l’intelligenza, ma l’anima no. L’anima è nuova per ognuno di noi.
Una volta David mi disse che il segreto per vivere bene, è non aspettarsi mai niente dalle persone, così, se ti danno qualcosa la prendi, se invece non ti danno niente, non rimani deluso.
Mi dicesti che per te io non ero più nulla. Hai detto che oltre alla porta hai sbarrato anche le finestre. Ti dissi che per me eri morto e che l’unico dolore era non avere una tomba su cui piangere. Sono due anni che non guardavo il tuo viso e l’ho visto oggi da lontano. Quante rughe hanno riempito i tuoi occhi, com’è spento il loro colore. Ti ho visto oggi papà ed ho capito che quel sogno che feci mai si potrà realizzare. Oggi ho compreso che l’unica cosa avrò di te sarà quella foto di una bimba che stringeva il suo bel papy e lo guardava come la principessa guardava il suo principe, resterà quella foto sbiadita di me e te. Un padre ed una figlia che si son perduti per sempre.
Chiedere ad un neonato di sorridere è un dilemma, prima di venire al mondo era con gli angeli, ora si trova sulla terra con due genitori con mille difetti, in un ambiente nuovo, dove per esprimersi serve piangere, per ottenere qualcosa deve piangere, dove le necessità sono l’unico obiettivo… Può sorridere per riflesso, potrà sorridere appena dimenticherà il paradiso appena lasciato.