Non siamo mai contenti.Cerchiamo tutta la vita qualcuno da amare e, quando lo troviamo, facciamo l’impossibile per rovinare tutto, mentre sarebbe così facile far funzionare le cose: basterebbero un po’ di pazienza e di buona volontà.Spero che prima o poi ci sia un lieto fine anche per me.
È sorprendente, quando ci ripenso ora e ripenso a quello che lei era, che il mio cuore fosse tanto insensibile!
Non è compito dello scrittore di romanziproporre delle soluzioniai problemi che solleva:in realtà, a mio parere,il suo unico compito è quellodi testimoniare con sinceritàe se è possibile con voce originalesu quella parte della realtàe del tempoche sono o furono suoi.Questo, col mio scrivereho sempre tentato di fare.(da “il Mare”)
Signore, lo sapete che ho viaggiato molto, che ho passato due anni lontano da lei. Qualunque abitudine si rompe in due anni, credo… Ebbene, al ritorno, io amavo, non di più, che sarebbe stato impossibile, ma come prima.
Posso resisterti, o fuggire, o fare del mio meglio per non ricambiarti, ma non fa alcuna differenza. Ti innamori di me, e io di te.
Un tossicomane in crisi di astinenza non pensa ad altro che a sostituire la sofferenza con il senso di pace o l’oblio. Che forse sono la stessa cosa.
Le tue mani, il tuo viso, anche il più sottile dei tuoi capelli, non c’è una parte del tuo corpo che non sia la sue esatta copia. Sicuramente la sua anima risiede in questo corpo, da qualche parte. Ma perché… perché i tuoi occhi mi rifiutano?