Federico Cerniglia – Accontentarsi
Se vuoi tornare per rivivere ciò che ho già passato non serve, qualcosa di nuovo sarebbe meglio per entrambi.
Se vuoi tornare per rivivere ciò che ho già passato non serve, qualcosa di nuovo sarebbe meglio per entrambi.
Mi guardo dentro e sento il mio essere reclamare che venga rotto il silenzio che mi sono imposta negli anni. Per paura mi sono rifugiata in me stessa, negandomi la possibilità di esistere come donna, continuando a risplendere come madre. Io, anni passati a dare, anni svaniti nel nulla ormai. Ho soddisfazioni come genitore single, ma come donna, come persona nulla. Il vuoto. E tutte le sere mi rifugio nel mio silenzio, accompagnata da una notte che spero sempre passi presto, per rivedere la luce del domani, in attesa che il tempo passi e mi porti via con sé.
Non mi va di uscire, per adesso, fintanto che non torni ad essere di bocca buona… perché non ci sono rapporti umani degni di essere chiamati tali… che palle quest’epoca.
Non ho rimpianti. Nella vita rifarei tutto perché il tutto l’ho fatto con il cuore.
Cammino con i miei pensieri, avvolte stanca, ma dalla terra non mi sollevo, ma resto attaccata. Attaccato fino a l’ultimo filo d’erba, Perché mi sento un fiore che ha bisogno di acqua, ha bisogno della notte per chiudersi e proteggere il candore per il giorno che viene, ha bisogno del sole per essere accarezzata e preso tra le mani. Quanti pensieri vanno e vengono nella notte e quanti si perdono nella notte! Si cancellano e non ricordo più chi sono stata in quell’attimo che è passato, ma l’alba mi mi porterà un nuovo giorno.
Il bello della vita è che non saprai mai quando sarai triste, né quando sarai felice, ma saprai che quando sarai triste dovrai risollevarti, e quando sarai felice non ne avrai bisogno perché il tuo sorriso prevarrà su tutto.
Lui non è più nella mia vita, ma fa parte di me.