Federico Tiberi – Filosofia
Se prima non soffri, come fai poi a dire di essere felice?
Se prima non soffri, come fai poi a dire di essere felice?
L’idea di perfezione non può esistere, in questa vita, perché troppo, troppo lontana dalla natura umana, o almeno dalla concezione umana. Quindi si potrebbe dire che la cosa che più ci si avvicina è la perfezione con un qualche difetto. Ma se l’idea di perfezione totale, in se è imperfetta (in quanto innaturale), la perfezione con difetto diviene essa stessa… ancora più perfetta… ascendendo a posizione di perfezione… totale. Ci troviamo quindi dinanzi ad un ossimoro, un circolo vizioso che ci vieta d’avere una chiara idea su ciò che si possa definire o meno… perfetto; perfezione perfetta, che in quanto tale diviene imperfetta… perfezione imperfetta, che in quanto tale diviene perfetta. Un sottile, labirintico intreccio per la mente, la cui risoluzione è, temo, ancora troppo lontana dalle mie capacità di approfondimento delle eteree trame volumetriche dell’esistenza.
Il tempo come un fiume di desideri,che sorge dal grembo della madre terra,e scorre ondeggiando verso al sconosciuto futuro,lasciando lacrimosi ricordinelle valle meandrichenella nostra vita.
La mente cela altri sensi, tra i più potenti c’è l’immaginazione. Se istruita è capace di vedere oltre a ciò che percepiamo.
L’attenzione conduce all’immortalità, la disattenzione alla morte; gli attenti non muoiono mai, i disattenti sono come morti.
L’umanità sarà sempre un misto casuale di buoni e cattivi.
Ricordache la prima voltanon è quando perdi la verginitàma quando farai l’amore con chi ami.