Fëdor Michajlovic Dostoevskij – Religione
L’essenza del sentimento religioso non si lascia imprigionare in nessun ragionamento. C’è in questo sentimento qualche cosa che sfugge.
L’essenza del sentimento religioso non si lascia imprigionare in nessun ragionamento. C’è in questo sentimento qualche cosa che sfugge.
Il signor Sempere credeva che Dio vivesse un po’, o molto, nei libri e per questo dedicò la propria vita a condividerli, a proteggerli e ad assicurarsi che le loro pagine, come i nostri ricordi e i nostri desideri, non andassero mai perdute, perché credeva, e fece credere anche a me, che finché fosse rimasta una sola persona al mondo capace di leggerli e di viverli, sarebbe restato un frammento di Dio o di vita.
In questo mondo di incertezze,l’unica certezza è la più misteriosa delle incertezze: Dio!
Non si può parlare di fede senza includere il perdono, ma si può perdonare anche senza includere la fede.
Se ogni cosa è creata da Dio e mantenuta in vita da Lui, ed Egli ama le sue creature, ama gli uomini, perchè esiste il male, la sofferenza nel mondo?
Dio è la speranza del forte, e non la scusa del vile.
Affermo di essere un seguace della verità fin dall’infanzia. Fu la cosa più naturale, per me. La mia fervente ricerca mi porto alla massima rivelatrice “La Verità è Dio”, invece della solita “Dio è la Verità”. Quella massima mi consente di guardare Dio in faccia, per così dire. Me ne sento pervaso in ogni fibra del mio essere.