Maicol Cortesi – Figli e bambini
Nella vita è più facile non fare niente, per non essere giudicati. Ma è questa, la vita che vogliamo dare ai nostri figli?
Nella vita è più facile non fare niente, per non essere giudicati. Ma è questa, la vita che vogliamo dare ai nostri figli?
Ogni giorno si può diventare padri o non esserlo mai pur avendo un figlio.
Un bambino ha tutta una vita davanti, un anziano l’eternità.
Il tuo primo passo è tatuato dentro il mio cuore, sei la prima orma di un lungo cammino, che profumerà la mia vita con l’essenza delicata del tuo amore.
Figlio mio, se mi chiederai cos’è il mare io ti risponderò che è il cielo caduto sulla terra, un fiore è una farfalla che, stanca, si è fermata sullo stelo verde, le nuvole sono pecorelle volate in cielo; se mi chiederai cos’è la vita ti risponderò che è un abbaglio che splende sotto il sole ma si esaurisce con la pioggia e, se infine, mi chiederai cos’è l’Amore, ti risponderò: è la più grande illusione, ma la meravigliosa realizzazione di te, figlio mio.
Sarà anche dei venti, il mutare sarà del tempo, il passare, sarà anche quel cielo discosto che ha ripudiato, il colore del mare, mi è difficile comunque udire chiamare figlio un cane, quando c’è un bimbo che piange perché gli manca il padre.
Mi ricordo che quando ero piccola e peccavo di arroganza, maleducazione e cattiveria mi prendevo una serie di urli e anche schiaffoni! Mi domando come mai a certe persone li hanno risparmiati, quando mi sa che con una doppia dose crescevano più educati e rispettosi!
Ci sono errori fatti in gioventù che si vorrebbero cancellare; sarebbe reato però volere cancellare l’errore che ormai ha già assolto la scuola dell’obbligo.
Ogni bambino che muore senza battezzarsi è un angelo in più nel cielo, ogni uomo battezzato che muore è un peccatore in meno sulla terra.
I bambini, stille preziose dell’anima che sfociando nel cuore donano languide tenerezze.
I genitori insegnano ai propri figli che sbagliando si impara. Io, piuttosto, credo di stare imparando a sbagliare. E credetemi quando dico che è tanto più prezioso un errore scomodo di una decisione corretta preconfezionata.
I figli non ricorderanno i giocattoli che avrai acquistato, ma i momenti che avrai trascorso giocando con loro.
I bambini, come le stelle, ci stanno a guardare. Poi, all’improvviso, ci dicono qualcosa alla quale non avremmo mai pensato. Ci spiazzano, ci costringono a riflettere e ad ammettere di non sapere. Così, soddisfatti, ci sorridono ammiccando come per dire: “Papà, te l’ho fatta!”.
E se Dio ogni tanto si distrae nel fare miracoli allora ci pensa un essere umano sulla terra. Si chiama mamma.
Una madre osserva suo figlio, lo ammira, lo contempla, poi si adagia verso il suo dolce viso e lo bacia sussurrando: “Grazie a Te, mio Dio, per questo immenso dono; i miei occhi non potranno mai vedere altra meraviglia più bella e le mie labbra mai potranno baciare amore più puro”.
Ogni creatura a questo mondo è un frammento d’infinito.
La voce dei bambini viaggia sulle frequenze dell’animo.