Michele Sannino – Figli e bambini
Fu come essere colpito da un fulmine, che diede vita al mio cuore, quando scoprii che in questa vita non ero solo, c’eri tu, figlio mio. E fu l’inizio dei giorni più belli della mia vita.
Fu come essere colpito da un fulmine, che diede vita al mio cuore, quando scoprii che in questa vita non ero solo, c’eri tu, figlio mio. E fu l’inizio dei giorni più belli della mia vita.
I bambini assorbano gli esempi che recepiscono in famiglia, sono come le piante che si nutrono dal terreno, più questo è fertile, più crescono rigogliose, così i bambini, se le famiglie sono sane si arricchiscono con gli esempi quotidiani d’amore, di carità, di tolleranza di generosità.
I bambini di oggi sono la speranza di domani, aiutiamoli a salire sempre più in alto, insegniamo loro a volare, se vogliamo per loro un mondo migliore.
Ho amato da sempre i bambini, ero ancora una bimbetta e già mi prendevo cura con amore e tenerezza dei più piccoli della famiglia, li coccolavo e vezzeggiavo beandomi dei sorrisi e delle dolci carezze che mi regalavano. I bambini danno gioia, allegria, un loro sorriso risolleva nei momenti più bui, sono come il sole donano luce e calore, illuminano e riscaldano le nostre giornate. Un abbraccio, una carezza, un gesto gentile bastano a farmi sentire piena e grata.
I bambini regalano in ogni situazione emozioni indimenticabili che restano per sempre dentro di noi, fanno vivere momenti straordinari. Rallegrano con la loro gioia e allegria, il loro sorriso non è mai forzato, nasce da dentro perché i bambini non sono capaci di fingere. I bambini sono spontanei, sono speciali, sono puri e rappresentano il bello della vita.
I genitori sono i primi maestri di vita, sono esseri umani con i loro problemi, le loro fragilità, la loro forza, le loro debolezze, portano nella famiglia il loro vissuto, il loro bagaglio di esperienze: positive o negative che trasmettono ai figli.
I nipotini sono i gioielli che i nostri figli, con l’aiuto di Dio, ci fanno dono.
Quanta felicità dona il sorriso di un bambino, quanta dolcezza si trova nelle sue parole, quanta sincerità troviamo guardando i suoi occhi, quanta verità troviamo in questi piccole creature.
Ogni bambino è l’inizio di un mosaico che l’uomo deve portare a termine. Un mosaico d’amore.
I genitori devono essere esempio d’amore per i figli, con i loro comportamenti, giorno dopo giorno, devono trasmettere, fin dai primi giorni di vita del figlio tutti quegli elementi positivi che gli consentiranno di crescere serenamente e con saldi principi morali. La mamma e il papà testimonieranno con i loro comportamenti, comprensione, rispetto, attenzione, ascolto, condivisione, trasmettendo così il vero senso dell’amore. Purtroppo, quando nella coppia l’amore è malato, mancano l’armonia, la considerazione, il rispetto, la stima, la comprensione, la tolleranza, l’attenzione. I figli crescendo in un ambiente poco sereno e accogliente, non appagheranno il loro bisogno d’amore e il messaggio negativo che riceveranno dai genitori non favorirà il loro armonioso sviluppo emotivo. In queste condizioni poco favorevoli alla formazione dei figli, essendo decaduto il ruolo di genitori guida ed esempio di vita, il vero senso dell’amore non potrà essere trasmesso.
Il respiro di un figlio è come una melodia… ti ci perdi. Saresti disposto a spegnere il mondo, se solo tu potessi. Solo per ascoltarla, per viverla… per respirarla.
E poi ci sono quei piccoli gesti inaspettati, le dolci e tenere carezze d’amore, che solo i bambini sanno donare, capaci di regalarti straordinarie emozioni e riempirti il cuore di tanto calore.
I bambini danno gioia, allegria, riempiono la vita, un loro abbraccio toglie la tristezza, ridona il sorriso. Amiamo i bambini, coccoliamoli, perdoniamo le loro marachelle perché più amore siamo capaci di dare loro e più ne riceveremo in cambio. I bambini sono come spugne, assorbono tutto quello che gli diamo, restituendolo raddoppiato.
Il “primogemito” non si scorda mai.
Quando anche il genitore superstite non è più, il cerchio si chiude. Senti mancarti la terra da sotto i piedi, non sei più ramo sei radice, non sei più figlio, viene meno quel senso di protezione, che solo un genitore riesce a dare, non sei più il primo per nessuno, cresci, qualsiasi età tu abbia. Restano i ricordi, tanti, la nostalgia. Resta l’amore che hai ricevuto, quello non muore mai, è lì nel tuo cuore e continua a regalarti emozioni, sensazioni speciali, indimenticabili, straordinarie.
Chi segue i propri figli cammina loro dinanzi.
Quando uno comprende di essere figlio, è perché è diventato padre.