Flavia Ricucci – Vita
Cerco un punto fermo nell’equilibrio instabile.
Cerco un punto fermo nell’equilibrio instabile.
Dove sono finiti coloro che si sposavano e restavano sposati, e tiravano su una famiglia per venti, trenta, quaranta, cinquant’anni? Perché le cose vanno diversamente. Forse perché siamo tutti allevati in giardini recintati. Siamo stati protetti contro la vita. Non ci è stato permesso di vedere che cos’è la vita… come se la vita fosse una terribile bruttura… e per questo siamo stati allevati dietro muri artificiali, in giardini pieni di fiori e di meraviglie. Solo quando arriviamo all’adolescenza, ci arrampichiamo su quel muro e scopriamo di non avere gli strumenti per sopravvivere alla realtà.
Il destino a volte è così assurdo, oppure è il cervello del genere umano ad essere talmente limitato da non capirci nulla in questa vita!
L’unica certezza è il dubbio.Il dubbio è il confine tra ciò che è reale è ciò che è surreale.La vita senza dubbio è come un fiore senza petali.
Chi non è portato a considerare la vita come un valore, è proprio colui che l’apprezza di più. Sotto tale punto di vista è certo che l’uomo saggio usa bene il suo cuore senza però provare mai attaccamento.
È un destino strano questo. Compare in veste di unico responsabile quando la vita va a rotoli, ma è assente quando tutto va per il giusto verso in quanto ci riteniamo gli unici artefici dei nostri successi.
La vita è una giostra che ci porta su verso giorni felici e… e poi ci riporta giù nei nostri problemi, so che appesantisce il nostro essere come una zavorra, sento che il mondo va avanti,. Ma vorrei solo che la sofferenza venisse spazzata da un sorriso, che una lacrima venisse asciugata da un abbraccio, che la comprensione abolisse tutto e illuminasse l’intelletto di coloro che non vogliamo capire, dire e fare, amare, sognare!