Floriana Antonelli – Stati d’Animo
Ti parlavo di me e del mio cuore, poi la delusione ha dato voce ai silenzi.
Ti parlavo di me e del mio cuore, poi la delusione ha dato voce ai silenzi.
Si dice che la distanza fisica non conti perché la presenza di chi ami te la porti dentro, tutto vero. Ma ci sono momenti in cui quella persona ti manca così tanto da stare male. E capisci che la distanza fisica conta perché, quell’abbraccio che ti manca, ti continuerà a mancare sempre.
L’odio è un malcontento attivo, l’invidia un malcontento passivo. Per questo non ci si deve maravigliare se l’invidia sfocia così presto nell’odio.
Un cuore che ha sofferto può congelarsi a tal punto da non sentire più il battito dell’amore ma può anche incontrarne uno così caldo da farlo sciogliere al solo suo pensiero.
Io sono quel sapore fra il dolce e l’amaro, quel profumo che sa di donna, ma anche di femmina quando serve. Io sono sempre il “meglio”, ma solo per chi merita.
Se quello che mi porta a disegnare è una sottile malattia morbosa, una piccola lesione, una devianza, uno strappo, desidero che ciò non trovi mai guarigione, anzi desidero considerare il disegnare come un lavoro, anche faticoso, di scavo, di confessione a volte anche dolorosa. È allo stesso tempo una fortuna umana, grandissima.
Se per un istante Dio dimenticasse che sono una marionetta, e mi regalasse un pezzo di vita, non direi tutto quello che penso ma penserei molto a quello che dico. Sognerei di più, mi attiverei quando gli altri si fermano, eccetera.