Fortebraccio (Mario Melloni) – Libri
Io sono un giornalista e non uno scrittore, un giornalista per élite: e infatti scrivo per i metalmeccanici.
Io sono un giornalista e non uno scrittore, un giornalista per élite: e infatti scrivo per i metalmeccanici.
Posso solo darti questo. Un cuore che piange per lei, lei che hai ridotto in cenere…
Entrate nelle biblioteche ogni tanto, i libri non vi mangiano: siamo noi che mangiamo i libri.
Voi, dottor Atterdel, non capite niente di uomini e di padri e di figli, niente. E perciò io vi credo. La verità è sempre disumana. Come voi. Io so che non vi sbagliate. Ho pena di voi, ma le vostre parole le ammiro.
Le tue mani, il tuo viso, anche il più sottile dei tuoi capelli, non c’è una parte del tuo corpo che non sia la sue esatta copia. Sicuramente la sua anima risiede in questo corpo, da qualche parte. Ma perché… perché i tuoi occhi mi rifiutano?
In molti romanzi, la trovata letteraria più geniale, è l’avvertimento che i personaggi sono puramente immaginari.
Tu sei la Ragione. Io ti offro la Verità… è forse logico non ascoltarmi?