Francesca Alleva – Stati d’Animo
Sono stanca che le urla vengano associate alla pazzia e non più all’esasperazione e al bisogno di essere ascoltati.
Sono stanca che le urla vengano associate alla pazzia e non più all’esasperazione e al bisogno di essere ascoltati.
Sei stanca. Sì stanca di vivere una vita che non ti piace stanca di stamparti sul viso finti sorrisi fingendo che vada tutto bene, stanca di mandare giù lacrime. È ora di dire Basta! Lo devi a te. È la tua vita è non ne avrai un’altra quindi muovi il culo e riprenditela!
Preferisco errare e raccogliere ciò che semino con la mia testa, invece di affannarmi a credere in qualcosa creduto da altri!
Per alcuni innamorarsi sta diventando come vomitare ubriachi il sabato sera; una moda.
Una delle sensazioni più belle, è quella di essere rincuorati con poco.
Decidiamo quando siamo stanchi. decidiamolo. Perché al punto di essere stanchi ci arriviamo tutti prima o poi. Stanchi di non essere mai dove si vorrebbe essere, di non fare mai ciò che si vorrebbe fare. Stanchi di non trovare mai chi si occupa di noi, ma mai stanchi di occuparci di chi ha bisogno. Stanchi di dire sempre: “Va bene, non importa”! Non importa un cavolo! Importa e come! Stanchi di capire, comprendere e perdonare. Cominciamo ad essere stanchi e a pensare veramente a noi.
Ho provato ad essere ed ad avermi. Monotòno, monosillabica. Un soliloquio imbastito con la me più profonda, a fondo, sprofondata. Dislessica emozionale, con i “ti odio” scritti al posto dei “ti amo”, lettere grandi e piccole, con il disagio e l’imbarazzo di parlarne. Corretta solo in letti di fortuna, ansimata, asmatica. Diaframmatica. Non so confessarmi. Non so assolvermi. Eucarestia che si fa carne e non parola.