Francesca Alleva – Tristezza
Ho sempre invidiato i lupi per come urlano la loro malinconia ad una luna che li ascolta. E con che regalità lo fanno. Loro ululano, non guaiscono.
Ho sempre invidiato i lupi per come urlano la loro malinconia ad una luna che li ascolta. E con che regalità lo fanno. Loro ululano, non guaiscono.
Nulla è più triste che il trovarsi in una casa dove le persone e le cose che dovrebbero essere le più intime ci sono quasi sconosciute.
La tristezza è una tela bianca da coprire con il dipinto della tua vita.
Ho masticato la sofferenza così a lungo che sono arrivato ad un punto da non poterne più fare a meno.
La tristezza del passatoè come la tua ombrase non la vediè alle tue spallepronta a riapparirese cambia luceo se ti volti a guardare indietro…
Ignori ogni sofferenza che ti lacera dentro, fai finta di nulla, resisti ad ogni tempesta sperando che al più presto ritorni il sereno. Non è sempre così, ritornano altre tempeste! Sei stremata, ma non ti arrendi, non puoi, non riesci e con le poche forze che hai provi a vivere!
Un giorno restai a fissare per qualche secondo in più il sole, già da subito mi iniziarono a lacrimare gli occhi, mi bruciavano ed era come se ci fosse andato dentro dell’alcool. Già da subito li coprì, non volevo che gli altri fraintendessero. Due cose hanno fatto rossi quest’occhi, uno non torna mai più tardi delle nove, l’altra porta rossetto e tacchi.