Francesco Ficarra – Bacio
Già con un sorriso mi rendi pazzo, pensa con un bacio cosa sarei.
Già con un sorriso mi rendi pazzo, pensa con un bacio cosa sarei.
Senza pensarci Francisco l’attrasse a sè e le cercò le labbra.Fu un bacio casto, tiepido, lieve, tuttavia ebbe l’effetto di una scossa tellurica nei loro sensi. Entrambi percepirono la pelle dell’altro prima mai così precisa e vicina, la pressione delle loro mani, l’intimità di un contatto anelato fin dagli inizi del tempo. Li invase un calore palpitante nelle ossa, nelle vene, nell’anima, qualcosa che non conoscevano o che avevano del tutto scordato, perché la memoria della carne è fragile. […]A dire il vero fu appena un bacio, la suggestione di un contatto atteso e inevitabile, ma entrambi erano sicuri che quello sarebbe stato l’unico bacio che avrebbero potuto ricordare sino alla fine dei loro giorni e fra tutte le carezze l’unica che avrebbe lasciato una traccia sicura nelle loro nostalgie.
Basta una chiave per aprire un castello ma quasi mille per aprire il tuo cuore.
Le mie speranze sono così grandi che un tuo bacio potrebbe uccidermi… Allora perchè non mi uccidi? Almeno morirò felice.
Zitto, lascia che i tuoi baci mi parlino.
Capire, applicare, riuscire senza l’aiuto di nessuno, questo è il talento.
Non volevo i suoi deboli baci, una sorta di mancia ad un amore adulterato!