Francesco Gungui – Libri
Quando finalmente ti decidi a fare qualcosa, quando dopo aver tanto atteso prendi una scelta che potrebbe cambiare la tua vita, una novità improvvisa mescola di colpo tutte le carte in tavola.
Quando finalmente ti decidi a fare qualcosa, quando dopo aver tanto atteso prendi una scelta che potrebbe cambiare la tua vita, una novità improvvisa mescola di colpo tutte le carte in tavola.
“Ho un appuntamento.””Tu? Un appuntamento?”Lo guardai, accigliata. “Non è poi sta gran cosa…”Con un sorriso ironico, lui si alzò. “Ormai sei a posto. Lo faccio entra-re.””Edward… Sii gentile.””Gentile? Io?””Va bene… Basta che non gli spari.””Credo di potercela fare.”
Ogni volta che si finisce un libro, c’è sempre uno strato di nostalgia perché ormai, quei personaggi, che in fondo non sono altro che lettere d’inchiostro, avevano preso vita e occupato un posto nel cuore. Ma… tutte le storie che amiamo hanno una fine ed è proprio perché finiscono che ne può subito cominciare un’altra.
Scrivo ciò che penso per non essere schiavo del mio inconscio.
[…] Solo lentamente, tra le sue crescenti ricchezze, Siddharta aveva preso qualcosa delle maniere degli uomini-bambini, qualcosa della loro puerilità e della loro timidità. Eppure li invidiava, li invidiava tanto più quanto diventava simile a loro. Li invidiava per l’unica cosa che a lui mancava e che loro possedevano, per l’importanza che essi riuscivano ad attribuire alla loro vita, per la passionalità delle loro gioie e delle loro paure, per l’angoscia ma dolce felicità del loro stato di innamorati eterni. Di sé, di donne, dei loro bambini, di onori e di ricchezze, di progetti e speranze, sempre questi uomini sono innamorati. Ma appunto questo egli non riusciva ad imparare da loro, questa gioia infantile e questa infantile follia.
Non sono io l’arma, allora, pensò. Il cuore gli si riempì di gioia e sollievo, e gli venne voglia di unirsi a Sirius che, passando davanti alla loro porta per andare dall’Ippogrifo, cantava a squarciagola: “tu scendi dalle stelle, o fierobe-e-ecco”.
Accade sovente così, Sam, quando le cose sono in pericolo: qualcuno deve rinunciare, perderle, affinché altri possano conservarle.