Francesco Iannì – Abuso
La furbizia è un’arma che può ritorcersi contro se stessa.
La furbizia è un’arma che può ritorcersi contro se stessa.
L’amicizia ammazza la solitudine e azzera lo scorrere del tempo.
Credeva di tornare nella mia vita come nulla fosse, peccato che quando arrivò alla porta…
Per rifiutare gli abusi, bisogna aver abusato.
Non c’è nessun Dio ne alcuna tradizione o altro che possa giustificare la violenza verso…
I filosofi migliori stanno dietro le peggiori bottiglie di rum.
Lo scrittore è come un segugio che scava per portare alla luce qualcosa nascosto in profondità. Mentre il cane si serve delle zampe per esplorare il terreno, lo scrittore si fionda nel baratro emozionale della propria interiorità. Il risultato non cambia: in entrambi i casi, si entra in contatto con una realtà preesistente e sconosciuta.
L’amicizia ammazza la solitudine e azzera lo scorrere del tempo.
Credeva di tornare nella mia vita come nulla fosse, peccato che quando arrivò alla porta…
Per rifiutare gli abusi, bisogna aver abusato.
Non c’è nessun Dio ne alcuna tradizione o altro che possa giustificare la violenza verso…
I filosofi migliori stanno dietro le peggiori bottiglie di rum.
Lo scrittore è come un segugio che scava per portare alla luce qualcosa nascosto in profondità. Mentre il cane si serve delle zampe per esplorare il terreno, lo scrittore si fionda nel baratro emozionale della propria interiorità. Il risultato non cambia: in entrambi i casi, si entra in contatto con una realtà preesistente e sconosciuta.
L’amicizia ammazza la solitudine e azzera lo scorrere del tempo.
Credeva di tornare nella mia vita come nulla fosse, peccato che quando arrivò alla porta…
Per rifiutare gli abusi, bisogna aver abusato.
Non c’è nessun Dio ne alcuna tradizione o altro che possa giustificare la violenza verso…
I filosofi migliori stanno dietro le peggiori bottiglie di rum.
Lo scrittore è come un segugio che scava per portare alla luce qualcosa nascosto in profondità. Mentre il cane si serve delle zampe per esplorare il terreno, lo scrittore si fionda nel baratro emozionale della propria interiorità. Il risultato non cambia: in entrambi i casi, si entra in contatto con una realtà preesistente e sconosciuta.