Francesco Iannì – Progresso
Ai miei tempi, sì che le cose andavano bene: l’adolescente faceva l’adolescente, mentre quello meno giovane, che non comprendeva il comportamento dei giovani, diceva “ai miei tempi, sì che le cose andavano bene”.
Ai miei tempi, sì che le cose andavano bene: l’adolescente faceva l’adolescente, mentre quello meno giovane, che non comprendeva il comportamento dei giovani, diceva “ai miei tempi, sì che le cose andavano bene”.
Scopro di essere stato ingiustamente usato e, dopo l’inevitabile rabbia iniziale, provo solo un immenso senso di schifo. E, detto sinceramente, perdere certe persone è tutto di guadagnato.
Questo mondo, questa cultura, questo sistema, non potrà più permettersi un Einstein né un Gesù.
Che cosa strana, la gente si è abituata a tenere un computer dentro ogni casa ma non un animale.
La modernità ha fallito. Bisogna costruire un nuovo umanesimo, altrimenti il pianeta non si salva.
Anzitutto, ci si può garantire un futuro avendo la consapevolezza che non si può tornare indietro. Ma se lasciare andare il passato è semplice, avanzare può risultare difficile. Così, alle volte, si tenta inutilmente di mantenere tutto uguale, nonostante le cose siano destinate a cambiare. A un certo punto, però, l’unica cosa da fare rimane guardare avanti. Perché, nonostante il dolore, questo è l’unico modo in cui si può crescere.
Non lasciare che il progresso si imponga come ragione di vita.