Francesco Iannì – Stati d’Animo
La gelosia è come un coltello che squarcia l’anima.
La gelosia è come un coltello che squarcia l’anima.
A volte abbiamo un bisogno impellente di saltare da una mattonella all’altra, di sdrammatizzare, di semplificare, di struccarci l’anima per tornare bambini. Capita quando vogliamo proteggerci dall’invecchiamento e dalla cattiveria del mondo.
Io posso anche provare a fare la brava, ma certa gente sembra proprio avere un talento naturale nel riuscire anche in 3 secondi a far uscire la “bestia” che è in me. Bella, brava, buona ma mai fessa.
Ci sono posti in cui mi è concesso di star male. Sono i posti che mi piacciono di più, dove si annullano le aspettative legate al ruolo, dove tutto attorno mi fa tana, dove abbassare la guardia non è giudicato delitto, dove posso riposare, togliendo il cerone dalla faccia ed il naso da clown.
Ti ho vista sbocciare come un fiore in primavera. Poi lentamente ti ho vista appassire, per poi seccare. Ancora peggio è stato vederti tramutare in un fiore di plastica, per coprire i tuoi difetti, quelli che facevano di te una persona che si faceva voler bene.
Un giorno un saggio disse: “chiudi gli occhi e dormi, così il dolore fa meno male”.
Chiudi gli occhi. Ogni voce, ogni pensiero prende spazio nella mente. Tutto sembra così vero e così intuile. Le parole pulsano, scalpitano, cercano di uscire dalla bocca. E invece sono le lacrime a scendere sul volto e con il sapore di salato coprono la secchezza delle labbra asciutte. In tutto questo Il cuore tace. Tace perché sa che non verrà ascoltato. Tace perché sa che ogni sua parola potrebbe essere stupida. Tace perché nessuno gli ha insegnato a parlare. E non resta altro che reprimere i pensieri e aprire gli occhi.
A volte abbiamo un bisogno impellente di saltare da una mattonella all’altra, di sdrammatizzare, di semplificare, di struccarci l’anima per tornare bambini. Capita quando vogliamo proteggerci dall’invecchiamento e dalla cattiveria del mondo.
Io posso anche provare a fare la brava, ma certa gente sembra proprio avere un talento naturale nel riuscire anche in 3 secondi a far uscire la “bestia” che è in me. Bella, brava, buona ma mai fessa.
Ci sono posti in cui mi è concesso di star male. Sono i posti che mi piacciono di più, dove si annullano le aspettative legate al ruolo, dove tutto attorno mi fa tana, dove abbassare la guardia non è giudicato delitto, dove posso riposare, togliendo il cerone dalla faccia ed il naso da clown.
Ti ho vista sbocciare come un fiore in primavera. Poi lentamente ti ho vista appassire, per poi seccare. Ancora peggio è stato vederti tramutare in un fiore di plastica, per coprire i tuoi difetti, quelli che facevano di te una persona che si faceva voler bene.
Un giorno un saggio disse: “chiudi gli occhi e dormi, così il dolore fa meno male”.
Chiudi gli occhi. Ogni voce, ogni pensiero prende spazio nella mente. Tutto sembra così vero e così intuile. Le parole pulsano, scalpitano, cercano di uscire dalla bocca. E invece sono le lacrime a scendere sul volto e con il sapore di salato coprono la secchezza delle labbra asciutte. In tutto questo Il cuore tace. Tace perché sa che non verrà ascoltato. Tace perché sa che ogni sua parola potrebbe essere stupida. Tace perché nessuno gli ha insegnato a parlare. E non resta altro che reprimere i pensieri e aprire gli occhi.
A volte abbiamo un bisogno impellente di saltare da una mattonella all’altra, di sdrammatizzare, di semplificare, di struccarci l’anima per tornare bambini. Capita quando vogliamo proteggerci dall’invecchiamento e dalla cattiveria del mondo.
Io posso anche provare a fare la brava, ma certa gente sembra proprio avere un talento naturale nel riuscire anche in 3 secondi a far uscire la “bestia” che è in me. Bella, brava, buona ma mai fessa.
Ci sono posti in cui mi è concesso di star male. Sono i posti che mi piacciono di più, dove si annullano le aspettative legate al ruolo, dove tutto attorno mi fa tana, dove abbassare la guardia non è giudicato delitto, dove posso riposare, togliendo il cerone dalla faccia ed il naso da clown.
Ti ho vista sbocciare come un fiore in primavera. Poi lentamente ti ho vista appassire, per poi seccare. Ancora peggio è stato vederti tramutare in un fiore di plastica, per coprire i tuoi difetti, quelli che facevano di te una persona che si faceva voler bene.
Un giorno un saggio disse: “chiudi gli occhi e dormi, così il dolore fa meno male”.
Chiudi gli occhi. Ogni voce, ogni pensiero prende spazio nella mente. Tutto sembra così vero e così intuile. Le parole pulsano, scalpitano, cercano di uscire dalla bocca. E invece sono le lacrime a scendere sul volto e con il sapore di salato coprono la secchezza delle labbra asciutte. In tutto questo Il cuore tace. Tace perché sa che non verrà ascoltato. Tace perché sa che ogni sua parola potrebbe essere stupida. Tace perché nessuno gli ha insegnato a parlare. E non resta altro che reprimere i pensieri e aprire gli occhi.