Francesco Iannì – Tempi Moderni
I pregiudizi si generano da uno stereotipo che, a sua volta, si diffonde come un fuoco di paglia.
I pregiudizi si generano da uno stereotipo che, a sua volta, si diffonde come un fuoco di paglia.
Siamo tutti diventati merce, gli affetti si comprano, le persone si gettano e nessuno sa più dare il giusto valore a niente.
Viviamo nell’epoca dove i segreti li sanno tutti e le cose visibili non le vede più nessuno.
Ormai, anche quando ti invitano a prendere un caffè, non sai mai se siano davvero interessati a te o se quel caffè sarà solo un pretesto per guardare tutto il tempo il display dello smartphone.
La mia fragilità si è affacciata alla consapevolezza quando ho compreso di essere una persona variabile. Per anni ho vissuto sentendomi unico, insostituibile e non fraintendibile. Eppure ho incontrato una moltitudine di soggetti in grado di idealizzare la mia figura al punto di stravolgerla completamente, reinventandola dalla radice; molti si sono sbagliati, così, ad ogni mia parola, potevo vedere un attacco diretto alla persona che loro vedevano in me.La mia fragilità più grande è proprio questa: essere inesistente per come sono per me agli occhi di chi mi circonda. Perché io vivo con ogni cellula delle mie membra, eppure sofferenze e gioie possono non arrivare agli occhi degli altri, così come le mie parole rischiano di mutare durante il tragitto.
Essere sempre sé stessi è difficile, ma ci si guadagna in dignità.
In amore, bisogna esigere di essere amati e idolatrati. Sempre.