Francesco Iannì – Tristezza
La condanna peggiore è il rimpianto.
La condanna peggiore è il rimpianto.
Alle volte penso a quanto sarebbe bello possedere un modulatore di umore, anche se ormai sono affezionato alle mie oscillazioni fisiologiche.
Che importanza vuoi che abbia stare dentro una folla, se alla fine ti senti solo.
Sono invisibili, ma più dolorose, si insinuano nei ricordi rendendoli pungenti ti deprimono senza che nessuno ti veda, sono spine che trafiggono il cuore e ti portano indietro nel tempo: sono le cicatrici dell’anima!
La solitudine è un bellissimo posto da visitare, ma un pessimo posto in cui vivere.
Che tristezza raccogliere il grido d’aiuto ed essere abbandonato quando sei tu a chiederlo.
Ricordati di te stesso sempre. Non dare spazio al dolore, ma dagli lo spazio necessario per accettarlo e poi superarlo. Si può ricominciare sempre, si può ripartire da zero. Non sempre si dimentica tutto, le ferite restano ma tu puoi ricominciare lo stesso. Non arrenderti mai, non cedere alla voglia di fermarti. Se sei stato fermato anche per un breve tempo nella vita allora saprai che non serve a nulla. Quindi continua a camminare anche con le lacrime, ma tu cammina. Piano piano il dolore sarà più lontano e le lacrime spariranno e magari nel tuo cammino avrai incrociato anche chi ha saputo far rinascere un sorriso.