Francesco Petrarca – Stati d’Animo
Le cose più belle di questo mondo sono come breve sogno.
Le cose più belle di questo mondo sono come breve sogno.
Non credevo che la fragilità fosse una colpa, ma allora perché questo senso di “colpa” non mi abbandona mai?
La solitudine è una bella cosa. Ma occorre qualcuno che vi dica che la solitudine è una bella cosa.
Anche per una ingiustizia pregressa il rimorso è presente.
La reinvento ogni mattina questa vita. La disegno di speranza, la coloro di serenità, la sfumo con il buonumore e la vivo con gusto, assaporandone ogni insostituibile istante.
Vale niente ogn’istante che io consumo lontano da Te! Anche il fuoco lascia traccia del suo ardere “la cenere” mentre io di Te non ho niente… niente!
Cerco di colmare i solchi delle mie ferite poetando ciò che mi ha graffiato l’anima, pur sapendo che dovrò versare molte lacrime affinché da un arido solco nasca di me, un nuovo fiore.
Non credevo che la fragilità fosse una colpa, ma allora perché questo senso di “colpa” non mi abbandona mai?
La solitudine è una bella cosa. Ma occorre qualcuno che vi dica che la solitudine è una bella cosa.
Anche per una ingiustizia pregressa il rimorso è presente.
La reinvento ogni mattina questa vita. La disegno di speranza, la coloro di serenità, la sfumo con il buonumore e la vivo con gusto, assaporandone ogni insostituibile istante.
Vale niente ogn’istante che io consumo lontano da Te! Anche il fuoco lascia traccia del suo ardere “la cenere” mentre io di Te non ho niente… niente!
Cerco di colmare i solchi delle mie ferite poetando ciò che mi ha graffiato l’anima, pur sapendo che dovrò versare molte lacrime affinché da un arido solco nasca di me, un nuovo fiore.
Non credevo che la fragilità fosse una colpa, ma allora perché questo senso di “colpa” non mi abbandona mai?
La solitudine è una bella cosa. Ma occorre qualcuno che vi dica che la solitudine è una bella cosa.
Anche per una ingiustizia pregressa il rimorso è presente.
La reinvento ogni mattina questa vita. La disegno di speranza, la coloro di serenità, la sfumo con il buonumore e la vivo con gusto, assaporandone ogni insostituibile istante.
Vale niente ogn’istante che io consumo lontano da Te! Anche il fuoco lascia traccia del suo ardere “la cenere” mentre io di Te non ho niente… niente!
Cerco di colmare i solchi delle mie ferite poetando ciò che mi ha graffiato l’anima, pur sapendo che dovrò versare molte lacrime affinché da un arido solco nasca di me, un nuovo fiore.