Francesco Verducci – Società
Parole che si perdono nel vento, di questo son fatte le promesse dei potenti.
Parole che si perdono nel vento, di questo son fatte le promesse dei potenti.
In un paese abitato da persone serie non dovrebbe essere neppure necessario parlare di pacificazione e soprattutto delegare il compito di crearla ai politici, che se ottenessero un risultato positivo perderebbero molta della loro ragione di esistere.
La legge nasce dal peccato.
Quello che in Italia non c’è mai stato, una bella botta, una bella rivoluzione, Rivoluzione che non c’è mai stata in Italia… c’è stata in Inghilterra, c’è stata in Francia, c’è stata in Russia, c’è stata in Germania, dappertutto meno che in Italia. Quindi ci vuole qualcosa che riscatti veramente questo popolo che è sempre stato sottoposto, 300 anni che è schiavo di tutti.
Ho scoperto che il mio certificato di nascita ha una data di scadenza.
Il primo uomo che, avendo recinto un terreno, ebbe l’idea di proclamare questo è mio, e trovò altri così ingenui da credergli, costui è stato il vero fondatore della società civile. Quanti delitti, quante guerre, quanti assassinii, quante miserie, quanti orrori avrebbe risparmiato al genere umano colui che, strappando i pali o colmando il fosso, avesse gridato ai suoi simili: “Guardatevi dall’ascoltare questo impostore; se dimenticherete che i frutti sono di tutti e che la terra non è di nessuno, sarete perduti!”
Il mondo è un paroliere contorto e ambiguo. Io preferisco mettere in pratica i fatti.