Franco Andrei – Sogno
Ascoltiamo le voci che ci arrivano dal mare. Siano esse trasportate dal vento o sussurrateci all’orecchio da una conchiglia: saranno sempre la chiave che aprirà la porta dei nostri sogni.
Ascoltiamo le voci che ci arrivano dal mare. Siano esse trasportate dal vento o sussurrateci all’orecchio da una conchiglia: saranno sempre la chiave che aprirà la porta dei nostri sogni.
Questo è un sogno fra tanti, fatto in una notte tra le tante, da sola, forse come nessuno, o forse come prima o poi dobbiamo esserlo tutti. Sognavo l’unica felicità possibile in questo mondo: l’amore, l’amore in tutte le sue forme, l’amore di un amico, l’amore di un uomo, l’amore che non mi è concesso avere. E poi ero libera, libera da tutte quelle catene che ora mi stringono, libera da tutto ciò che mi lega alle cose e mi allontana dalle persone.Ma questo, era solo un sogno.
Chi non sogna ad occhi aperti è solamente uno stupido che socchiude gli occhi fingendo di non vedere…
I sogni… sognare, per me è tempo perso, un falso sentire, per oscurare la realtà, sono difficilmente raggiungibili, molti restano sogni, desideri mai saziati, ma la fantasia ben altro, non è sognare, ma creare nuovi colori, nuovi canti, nuove avventure, per far dimenticare anche per un istante la realtà che ci circonda, e far gioire l’anima e la mente, dando sapore alla vita.
Il confine tra cielo e mare è acquerello per dipingere sogni.
Sogni che continuano a essere tempesta, e io loro naufraga.
Abbandona un sogno al suo culmine non alla fine.