Franco Paolucci – Morte
L’avversione per la morte non è altro che il logico dispiacere di non poter più godere dell’infinite peculiarità che ci offre la vita.
L’avversione per la morte non è altro che il logico dispiacere di non poter più godere dell’infinite peculiarità che ci offre la vita.
Sappiamo che tutto scorre, il tempo, l’acqua in un fiume, il sangue nelle nostre vene. E viviamo tutta la nostra vita chiedendoci cosa ci sia alla fine di tutto questo scorrere.
Un grande uomo va giudicato da Dio, non da gente piccola.
Grida finché vivi! Perché la morte non ha voce.
Il pianto offusca le proprie colpe e permette di accusare, senz’obiezioni, il destino.
Della vita che ho passato rimetto il conto a voi, pagate i miei sospesi, compensate le mie mancanze aiutate chi ho lasciato.
L’offesa più vile è approfittarsi della sincerità e della spontaneità umane.