Luciano Meran Donatoni – Frasi sulla Natura
Rispettando l’ambiente sentiamo migliorata la vita in ogni nostro respiro.
Rispettando l’ambiente sentiamo migliorata la vita in ogni nostro respiro.
Il vento mi piace molto! Mi accarezza con gentilezza, mi sferza con energia; non è mai indifferente. È attivo, forte! Sposta le montagne di sabbia, sposta le nubi. Quando si arrabbia e diventa ciclone, sposta anche le case. Distrugge! Il vento è maschio! Deposita il seme delle piante fecondando la terra. Il suo respiro, è vitale al nostro respiro. Mi piace il vento!
Quando il sole emetterà il suo ultimo raggio prima di spegnersi; sarò felice di dire io c’ero!
Osservare la Natura è una soddisfazione incommensurabile. Il bosco è dentro di noi, e rammentiamo aneddoti e sensazioni di benessere per l’aria tersa e profumata. Se chiudiamo gli occhi possiamo vederlo, toccarlo e eccitare le papille olfattive con i freschi profumi del sottobosco e riscaldarci al Sole nelle scarse radure. È l’eterno amore per la nostra valle che ci ingloba e ci rende saturi di doni.
La delicatezza dell’acqua riesce a scalfire e scolpire una roccia, meglio di un martello e uno scalpello.
Questa primavera è ancora troppo innamorata dell’autunno per poter andare avanti e fiorire di nuovo.
Il fascino inquieto di un temporale estivo, inatteso, urla maestoso, profuma di rinnovamento.
Adoro l’alba. È quello spazio temporale In cui i tuoi cattivi pensieri iniziano a sbiadire e i tuoi sogni iniziano a riempirsi di colori.
Il mare lo dipinge sempre il cielo.
Ogni tanto vorrei avere la stessa sicurezza e certezza che hanno i girasoli: sanno sempre dove guardare.
L’estate è un disegno d’oro in un ampolla di cristallo.
Ci sono volte in cui aspetti l’ispirazione davanti ai colori di un tramonto che toglie il respiro, e la tua ricerca rimane infruttuosa, poi, per caso, in un giorno qualunque, ti ritrovi a raccogliere rami secchi, che sembrano niente, e quell’odore che ti inebria la mente in maniera inspiegabile diventa lo stimolo tanto atteso per scrivere le emozioni più vere!
Poiché il paesaggio non è soltanto belvedere di albe e tramonti, ma anche esito di braccia, utensili, intelligenze.
Sorniona nascosta appena tra le nuvole che ti fan da tenda, nell’immenso teatro che è il firmamento, o luna stai.Rossa d’imbarazzo vedendo l’umil gente rimaner allibita da cotanto splendore.
Il campo di girasoli, è come un cielo di mille soli.
Mi ero convinto, in quella notte d’estate, di aver scritto qualcosa di buono. Mi pareva d’essere arrivato ad un punto conclusivo inconfutabile, un traguardo logico di conoscenza dell’uomo, dei suoi bisogni, dei suoi desideri. Mi sembrava quasi di conoscere tali verità da sempre, come se fossero palesi e semplici e che fossero state, fino a quella notte di ginepri e zanzare, sempre là, appena celate da un velo di superficialità e distrazione, pronte e desiderose d’essere scorte dalla meticolosa e cieca ricerca del caso.E rimanevo dell’idea, mentre rileggevo il tutto, che ero stato davvero bravo e fortunato ad essere arrivato fino a quel punto del pensiero, ma più mi raccontavo questa storia più era chiaro che io non ero arrivato in nessun punto, poiché, in realtà, era il pensiero stesso quel punto. E, se nell’universo, vi sono miliardi di punti, vi debbono essere altrettanti punti conclusivi, e dunque non avevo scritto nulla di, poi, così eccezionale: avevo solo impresso su un foglio niente più che un punto, in una torrida notte di ginepri e zanzare. Ah, punto!
Il cielo è uguale per tutti, eppure, ognuno ci trova sempre qualcosa di diverso.