Friedrich Wilhelm Nietzsche – Medicina e salute
Un po’ di salute ogni tanto è il miglior rimedio per l’ammalato.
Un po’ di salute ogni tanto è il miglior rimedio per l’ammalato.
I critici, come gli insetti, vogliono il nostro sangue, non il nostro dolore.
Il cancro è una malattia senza confini. Essa colpisce milioni di persone in tutto il mondo ogni giorno, ed è per questo motivo che la Giornata mondiale contro il Cancro è così importante. In questo giorno vogliamo aumentare la consapevolezza della malattia e le precauzioni per ridurne il suo impatto devastante. La nostra ambizione è quella di vedere il più alto numero di persone sopravvivere al cancro, un obiettivo che insieme possiamo rendere possibile.
“La vita è solo sofferenza” – così dicono altri e non mentono: ma allora fate in modo che cessi la vita che è solo dolore!
Il tempo serve per capire, ma è fatto in modo che sia sempre troppo tardi, a meno che l’ignoranza non sia parte integrante di chi agisce. Mettiamo caso che poco prima del disastroso crollo, un servo di Dio, e quindi Dio in persona ( “non si muove foglia che Dio non voglia” ), abbia trasferito con il solito congegno la merda degli angeli in un corpo che l’oscenità dell’Onnipotente non doveva neanche sognarsi di poter avere. Lo spirito così estirpato ha sovraccaricato di nuovo l’energia universale, e quindi la saldezza della materia e degli atomi. La prima azione sarebbe messa in atto dalla volontà, dall’astinenza e dalle pulsioni, dalla libido di penetrazione, la seconda da una dura e inoppugnabile legge matematica e fisica. Solo chi ha innescato prima con la volontà le conseguenze, che sono prive della volontà di fare del male, è realmente responsabile dei morti che ha provocato.
In psicanalisi non ci facciamo mancar nulla. L’invenzione del secolo scorso è perfetta. Vorrei idealmente consegnare l’Oscar della medicina, ramo “effetti speciali” all’inventore della patologia battezzata “fobofobia”.
Lasciami! Lasciami! Io son troppo puro per te, non mi toccare! Non era proprio ora divenuto perfetto il mio mondo? La mia pelle è troppo pura per le tue mani! Lasciami! Stupido, balordo ottuso d’un giorno. Non è la mezzanotte più chiara? I signori della terra devono essere i più puri, i più sconosciuti, i più forti, le anime di mezzanotte sono più chiare e profonde di qualunque giorno. O giorno, tu brancichi verso di me! Cerchi a tastoni la mia felicità. Son per te ricco, solitario, un tesoro solitario, una camera dei forzieri? O mondo, tu vuoi me? Son io per te montano? Son per te spirituale? Son per te divino? Ma giorno e mondo, voi siete troppo goffi, abbiate mani più accorte, tendetele verso una più profonda felicità, verso una più profonda infelicità, tendetele verso qualche Dio. Non tendetele verso di me. La mia infelicità, la mia felicità, è profonda, o giorno bizzarro. Ma io non sono un Dio, non l’inferno di un Dio, profondo è il suo dolore.