Gabriele Costanzo – Desiderio
Il giorno in cui vedrò dove andrà a finire una stella cadente, si esaudirà un mio desiderio.
Il giorno in cui vedrò dove andrà a finire una stella cadente, si esaudirà un mio desiderio.
Nel silenzio c’è l’infinito, nei miei occhi la vita che vorrei.
Fu la mia città per prima che mi abbandonai. Oggi, le case sono, lì. Respirarne su di me l’odoroso. Qualche passo avanti e mi fermo. Chi si ricorda di me? Nessuno! Questa cosa mi fa ondolare d’ironia. Una striscia rovente sulla fronte. Una piccola promemoria di se stessa, che fa tremare nella coscienza, l’estremità di dissolvenza. Emigranti gli assomigliano alle rondine, nessuno non si dimentica della loro terra.
Vibrante di desiderio, di un amore irrazionale, la voglia di aversi per potersi amare.
Mestieri.Così grande è la dolcezza della gloria, che a qualunque oggetto si riferisca, fosse pure la morte, la desideriamo.
Lo spettacolo ha inizio quando capirai che il palcoscenico è la tua vita, è il e il copione sono tuoi desideri.
Che incantevole immagine di sera penetrava nei miei occhi. Mi rispecchiavo in un blu profondo con la voglia di immergermi dentro.