Gabriele Costanzo – Social Network
Se stare collegato su Facebook fosse stato un lavoro, saremmo stati tutti milionari.
Se stare collegato su Facebook fosse stato un lavoro, saremmo stati tutti milionari.
A tutti quelli che si sentono presi in considerazione quando leggono una frase presa dal web, se vi riconoscete in ciò che uno scrive è solo perché avete la “coda di paglia”. Attenti a non fare faville, se ci credete troppo vi incenerite.
Se non conosci la parola umanità e ti senti un Dio o una Dea, puoi anche avere uno stuolo di fans enorme, ma la tua povertà è nell’animo. Scendi dal piedistallo e ricordati che tutti siamo stati piccoli, solo che tu, ci sei rimasto.
I messaggi più belli sono quelli in cui sai che stai scrivendo molto di te, e prima di premere invio senti quel pizzico di timidezza e di sana incoscienza.
Il virtuale è una realtà camuffata del reale, che galleggia spinta dal vento delle illusione e utopie, dove chi non è vero si tuffa, per respirare “sogni” chiusi nel cassetto della coscienza mai aperti, mai visti, mai vissuti con l’anima.
Quando impari a tagliarti le dita e non mandare quell’sms che non va mandato, quando risparmi a te e al mondo uno status di facebook che non avresti neanche dovuto mai pensare… vuol dire che veramente stai invecchiando.
A volte penso che la mia vita sia un sogno, un giorno vorrei potermi svegliare in paradiso.