Gabriele Martufi – Frasi sulla Natura
Quando sono triste guardo l’arcobaleno. E se non c’è, lo invento.
Quando sono triste guardo l’arcobaleno. E se non c’è, lo invento.
Chissà cosa sente la foglia che si stacca dal ramo, benché le sue nervature apparissero salde nell’innesto, invece, guardarsi morire la speranza del verde ed arrivare alla secchezza dell’arido, inquietante, malaticcio giallognolo e tentennare nella sospensione del refolo che, sadico, pone in prospettiva lo schianto, ma perpetua il senso del precipitare nella stasi della vertigine. Aspiriamo al nitore degli approdi, delle definizioni perentorie dei verbi nella coniugazione d’un passato prossimo che ci faccia chiudere gli occhi in segno di rassegnazione, evitando il gerundio della paura. Sta cadendo.
Il mio mare mi sta chiamando ed io rispondo: canto al mio mare come una sirena impazzita. Canto: io sono il mare.
Verde colore accarezza gli sguardi e muove l’anima.
In ogni elemento della natura esiste una continuità che lo lega al Tutto.
Nella realtà effimera l’uomo contemporaneo perde il vero significato di bellezza, rimpiazzandolo con i moderni standard, dimenticando che l’autentica bellezza non ha alcun vincolo, che l’autentica bellezza si trova in Natura.
Le coccinelle sono i portafortuna dei fiori.