Gabriele Martufi – Informatica
Chi crede nell’intelligenza artificiale ne ha proprio bisogno.
Chi crede nell’intelligenza artificiale ne ha proprio bisogno.
Mi piacerebbe che sviluppare dei buoni prodotti fosse facile come firmare un assegno. In questo caso, Microsoft avrebbe prodotti buoni.
Un essere umano può uccidere un robot uscito da una fabbrica della General Electrics, e con sua sorpresa scoprire che sanguina e piange. Ed il robot morente può rispondere al fuoco, e con sua sorpresa vedere un filo di fumo grigio levarsi dalla pompa elettrica dove avrebbe dovuto esserci il cuore umano. Sarebbe un momento di verità, per entrambi.
La gente ha sempre la bocca piena di parole e la testa vuota di pensieri.
Che fine farà il nostro cervello, se tutto quello che dovrebbe fare glielo faremo fare al computer?
È bene ascoltare i consigli degli amici, e poi fare il contrario per non sbagliare.
Sono convinto che l’informatica abbia molto in comune con la fisica. Entrambe si occupano di come funziona il mondo a un livello abbastanza fondamentale. La differenza, naturalmente, è che mentre in fisica devi capire come è fatto il mondo, in informatica sei tu a crearlo. Dentro i confini del computer, sei tu il creatore. Controlli – almeno potenzialmente – tutto ciò che vi succede. Se sei abbastanza bravo, puoi essere un Dio. Su piccola scala.