Gabriele Martufi – Tempi Moderni
Gli alberi ascoltano in silenzio il mondo che piange.
Gli alberi ascoltano in silenzio il mondo che piange.
Ho notato che quando ti trovi al pronto soccorso e pubblichi questo stato su Facebook, hai un sacco di mi piace e a volte corrispondono ai punti di sutura che ti hanno dato. Sarà un caso?
Era assurdo che fosse soltanto “una” la cosa giusta da fare; la vita doveva essere molto di più che la scelta fra una sola scuola, una sola carriera, e una sola passione. La gente cambiava continuamente idea, strada, futuro, altrimenti saremmo stati ancora all’età della pietra, invece che nell’era di Twitter e dei cupcake.
Faccio scorrere il tempo afferrando i momenti.
Il problema della gente è pretendere di raccogliere del buono seminando vento; il problema della società, invece, è che a volte qualcuno ci riesce per davvero.
Chi vuol volare in alto si accerti prima di non soffrire di vertigini.
Preferirei addirittura un “non rompere il cazzo, mi stai sulle palle, non voglio chattare con te”. Sì, mi andrebbe molto meglio questa risposta piuttosto che una spunta sotto al messaggio, che mi fa capire che è stato guardato, ma nemmeno degnato di una risposta, che io non sono degna nemmeno di una risposta da quella persona.