Gaetano Toffali – Lavoro
Fossi pagato per ridere… sarei al massimo un precario.
Fossi pagato per ridere… sarei al massimo un precario.
Ho perso il cuore.
Non possono capire che non basta avere semplicemente un lavoro per sentirsi soddisfatti. E non capiscono quando gli dico che voglio smettere di sentirmi fortunato semplicemente perché ho un lavoro, chi se ne importa quale, per il fatto che molta gente non ha nemmeno quello. Tutti abbiamo il diritto di scegliere il lavoro che ci dà più soddisfazioni a prescindere dai soldi che ci fa guadagnare.
Continuo a scrivere fame di te.
Quando bella è un diminutivo, parliamo di te.
Come sia possibile sopportare la vera e profonda noia di non fare con scrupolo tutto ciò che si fa, foss’anche battere un chiodo, è difficile spiegarlo.
La società non si cura dell’individuo che nella misura in cui esso renda. I giovani lo sanno. La loro ansietà nel momento d’affrontare la vita sociale è simmetrica all’angoscia dei vecchi al momento in cui ne sono esclusi.