Gaetano Toffali – Vita
Vivo meglio quando sei morbida al fianco.
Vivo meglio quando sei morbida al fianco.
Non basta sognare sentieri di luce nell’intricata foresta della vita.
Non sempre si è forti per affrontare tutto, non sempre ci svegliamo sicuri di combattere come dovremmo, e non possiamo negare di aver bisogno ogni tanto di qualcuno che ci dica “ce la farai” perché sa che è così, e se ne sono convinti quelli che veramente i conoscono ne devi essere convinto/a anche tu.
Più la fiamma è grande, meno durerà il fuoco. Sarà un grande spettacolo, sì, intenso e avvolgente, ma durerà poco e una volta finito vi chiederete: “ne valeva la pena?”.
La vita è una moltiplicazione di istanti, una divisione di tempo, una somma di anni e una sottrazione di presenze.
La vita è un sogno senza risveglio.
A Milano, di notte, c’è il mare. È un mare di persone che, nascoste dall’oscurità, nuotano da un locale all’altro per pescare o per farsi pescare, un po’ esche, un po’ squali disinvolti e impacciati. È un mare di guai, nelle bische volanti di Piazza Tirana, dove un dado e una pallottola rimediano sempre un buco di troppo. È un mare in burrasca alla disperata, frenetica ricerca del divertimento prima che faccia giorno. È un mare di equivoci in cui i travestiti brasiliani si spacciano per ex ballerine Oba Oba, ostentando, anziché la voce delle sirene, baritonali listini dei prezzi. È un mare che a tratti può apparire deserto e ti sembra che non ci sia in giro nessuno, ma sai che è profondo come l’oceano e, come l’oceano, abitato. È un mare in cui potersi perderti se non ci fossero le luci dei locali aperti a farti da faro, se non ci fossero finestre illuminate anche in palazzi quasi completamente addormentati, come a dirti che a Milano le case dormono con un occhio solo. E poi ci sono i fari delle auto che dragano la città per mettere a fuoco una tentazione. I buchi dei dadi, dei proiettili, delle siringhe, delle narici da dove esce muco ed entra cocaina, i buchi del corpo umano eletti a custodi del piacere della carne. Da tutti questi buchi, di notte a Milano, fuoriesce l’acqua, da tutti questi buchi, al mattino, l’acqua rientra e nessuno ha il coraggio di ricordare che a Milano, di notte, c’è il mare.