Gaia Moschetti – Stati d’Animo
Senti come se ti mancasse il respiro, ma non puoi pensare che sia già finito.
Senti come se ti mancasse il respiro, ma non puoi pensare che sia già finito.
Uguagliarsi (Luigi Ragusa) i miei genitori mi diedero un nome e, come d’uso, anche un cognome. Li anagrammai e ne fui tanto fiero, essendo il termine più giusto e vero. Il mio comportamento mirò al verbo: elargii sempre amore, senza riserbo.
Spesso il nostro ego si “trasveste di umiltà”, spoglio di “onestà”.
Non sono più randagia. Non punto più agli occhi, di faccia, di petto. Ho sbranato con le fauci spalancate, gli artigli acuminati, graffiato con la mia stessa pelle squamata, ora, l’ho cambiata, come un serpente, a sangue freddo, misto a caldo, misto a stanchezza. Mi hanno trapiantato il cuore di un animale, ma adesso, sono letargica. Sono rimasta di schiena, erotica e silente, curva di cuoio rosato e seducente.
Si dice che si è forti quando nonostante il dolore ti uccida, riesci a perdonare, si dice che sei forte quando per amore rinunci a chi ami, si dice che sei forte quando riesci a donare un sorriso quando hai gli occhi pieni di lacrime… ma io dico che si è forti quando si è se stessi, quando si riesce a gridare al mondo il proprio dolore, quando si ha il coraggio di ridere di se stessi, quando si riesce a piangere, quando riesci sempre e comunque ad amare.
Non sono una persona da vie di mezzo. Io sono o tutto o niente o troppo o poco o bianco o nero. O mi si adora o mi si odia. Non sono fatta per tutto o tutti.
Ho imparato a resistere agli urti in maniera delicata.