Gennaro Cavaliero – Vita
La vita non è giusta, toglietevelo dalla testa. La vita non ti regala niente, ti dà la possibilità di toglierti delle soddisfazioni ma poi non è detto che riesci a togliertele. La vita è vigliacca.
La vita non è giusta, toglietevelo dalla testa. La vita non ti regala niente, ti dà la possibilità di toglierti delle soddisfazioni ma poi non è detto che riesci a togliertele. La vita è vigliacca.
Ci sono momenti in cui la vita ti sbatte milioni di porte in faccia proprio nel momento in cui avevi bisogno di vedere un raggio di luce, ma sono qui e se c’è da aspettare ancora aspetterò.
Umilmente impariamo cos’è la vita e cos’è la morte, ma non impariamo mai a vivere veramente. I giorni volano, gli anni passano come battiti di farfalle, velocemente, cospargendo la vita, di una cipria colorata, aprendo e chiudendo episodi e ricordi dolci e amari in una melodia chiamata vita.
Chiedeva perdono a un Dio che desiderava vicino, trascendenza trasposta sempre in vita terrena, dialogo interiore per chi si è sempre saputo orfano. Perdono per non essere in grado di mantenere la sua promessa. Dedizione, assistenza, comprensione, conforto, fiducia, ricerca, tutto qui il Sacro Matrimonio? Intenzioni. Dove sono l’intimità, la gioia, il progetto, e dove sono le mani che accarezzano una pancia tesa e lucida, curve mentali a ingoiare futuro. Claire da quando stava con Claudio si era sempre pensata filiforme, quasi incapace di ingoiare futuro. L’amore poi è ancora un’altra cosa. Un’altra casa, non sempre fatta di mattoni. Claire voleva una famiglia, lei che non aveva mai avuto una, una normale. Era stata un caso particolare sin da quando ne aveva avuto coscienza. E memoria. Spiegare agli altri bambini che sua madre c’era, ma altrove, in cielo. E suo padre c’era, ma altrove, via lontano. E la sua casa c’era, ma non proprio sua, ci abitava con chi si prendeva cura di lei. E la sua città c’era, ma altrove, perché le sue radici erano altre. Le trovava nei racconti caldi fatti per lei da parenti e adulti. Caldi come un pile d’inverno.
Alla mia non più giovanissima età e con una buona dose di esperienza, non comprendo come mai riesca ancora a farmi affascinare dai “non ho mai smesso di amarti” e dai “ti amerò fino alla fine del tempo”. Sarà forse perché, nonostante tutto, credo nell’ancora nell’Amore e perché sono e sarò sempre un’inguaribile romantica?
Quanto sono inebrianti i profumi e gli aromi del vino che dal calice affiorano fino alle narici e irrorano il corpo con la loro fragranza?
Ti fai mille domande, osservi attentamente ogni dettaglio, ma le differenze le trovi solo quando è già troppo tardi.