George Bernard Shaw – Religione
Il punto di vista secondo cui il credente sarebbe più felice dell’ateo è assurdo, tanto quanto la diffusa convinzione che l’ubriaco è più felice del sobrio.
Il punto di vista secondo cui il credente sarebbe più felice dell’ateo è assurdo, tanto quanto la diffusa convinzione che l’ubriaco è più felice del sobrio.
Si può entrare nel regno di Dio anche dal nero portale del peccato.
Per spiegare la morte di Dio e del suo regno c’è la scienza, la matematica, ma anche, se si vuole, una poesia amara e lontana, la poesia del non ritorno: vuole a tutti costi, a costo della vita di tutti i mondi, vuole vestirsi dei morti il Figlio delle sfere celesti, la mensa è la sua perdizione, non la salvezza, è la malattia, non la cura, è il problema, non la soluzione. E tuttavia qui non può essere altrimenti, la realtà ha sempre avuto denti. Splendenti di grazie ed eternità rapite e assassinate, cadono gli angeli come meteore infuocate divorandosi a vicenda; improvvisamente bruciato l’universo fino all’ultima candela.
Il mio essere ateo è l’evoluzione del primario essere gnostico.Conoscenza e filosofia mi han condotto a credere nella certa esistenza di un Dio.Certamente non è degli uomini.
E poi ti accorgi che alla fine la cosa più bella è aiutare gli altri. C’è poco da fare, Gesù ha sempre ragione: “c’è più felicità nel dare che nel ricevere”! In realtà, alla fine se tu dai ricevi anche tanto, magari non materialmente, ma è altro che conta nella vita.
Gesù anche se hanno omesso il Tuo Nome e la Tua Esistenza dai libri di Storia, parlando solo del Cristianesimo, nessuno cancellerà mai la Fede dai cuori di chi Crede in Te, perché abbiamo conosciuto il Tuo Amore e non lo nascondiamo, anzi lo gridiamo, lo danziamo, lo dipingiamo, lo cantiamo e lo acclamiamo in ogni istante della nostra vita fino al giorno in cui, Dio Padre, ci chiamerà a Sé!
La vita livella tutti gli uomini. La morte rivela gli eminenti.