George RR Martin – Libri
Tua è la mia spada. Tua è la mia vita. Tuo è il mio amore. Il mio sangue, il mio corpo, le mie canzoni, tutto quanto tu possiedi. Io vivrò e morirò al tuo comando, mia regina!
Tua è la mia spada. Tua è la mia vita. Tuo è il mio amore. Il mio sangue, il mio corpo, le mie canzoni, tutto quanto tu possiedi. Io vivrò e morirò al tuo comando, mia regina!
Pian piano la moto comincia a curvare. È ora di tornare a casa. È ora di ricominciare, lentamente, senz strappi al motore. Senza troppi pensieri. Con un’unica domanda. Tornerò mai lassù, in quel posto così difficile da raggiungere. Lì dove tutto sembra più bello. E nello stesso istante in cui se lo chiede, purtroppo, sa già la risposta!!
La morte delle persone che ci stanno accanto ci riguarda più della nostra.
La gente vive per anni e anni, ma in realtà è solo in una piccola parte di quegli anni che vive davvero, e cioè negli anni in cui riesce a fare ciò per cui è nata. Allora, li, è felice. Il resto del tempo, è tempo che passa ad aspettare o a ricordare. Quando aspetti o ricordi non sei né triste né felice. Sembri triste, ma è solo che stai aspettando, o ricordando. Non è triste la gente che aspetta, e nemmeno quella che ricorda. Semplicemente è lontana.
L’istruzione… ha prodotto un vasto popolo capace di leggere ma incapace di discernere quello che vale la pena di leggere.
Anch’io ho paura. (…) Stasera anch’io, per la prima volta, sento la morte al mio fianco e ho scoperto che in fin dei conti questa maledetta vita mi piace, mi piace proprio.
“‘Giorno Beth”.”E cosa ci sarebbe di buono?”Jessica si girò verso la sorella minore, che teneva in mano una fetta di pane integrale.”Veramente non ho detto “buongiorno”, Beth. Soltanto “‘Giorno”. Quindi non ti devo spiegare cosa c’è di buono.”Beth alzò lo sguardo e fissò Jessica con gli occhi socchiusi. Il suo piccolo cervello fremeva in cerca di una risposta mentre beveva il suo succo d’arancia. “Non ti ho detto che hai detto che era buono. Ti ho solo fatto una semplice domanda”.”Così non vale. Papà, dì a Beth che non vale”.”Ragazze”…, mormorò lui in tono di astratta minaccia, senza prendersi il disturbo di alzare gli occhi dal giornale.”Non può aiutarti, Jess. Non ascolta veramente quello che diciamo”, spiegò Beth. “Reagisce solo al nostro tono di voce. Un po’ come fanno i cani”.