Gerardo Migliaccio – Destino
Non capisco di quale tragedia parli, già siamo all’epilogo finale.
Non capisco di quale tragedia parli, già siamo all’epilogo finale.
Quello che fa finire in macerie regni ritenuti da sempre incrollabili e immortali, non è la paura, è la testardaggine.
Chiesi al destino dove mi stesse portando? Lui rispose: sto seguendo il cuore.
Non aspettarti nulla, ma sii pronto a tutto…
Un sorriso mi sfugge dalle labbra, mentre mi accingo a commentare ciò che io definisco Destino.Questa parola ha una potenza che a volte sconvolge e spaventa anche chi, con i paraocchi, vive ogni giorno fingendo che non ci sia.Eppure, ogni istante della mia vita, ha un profumo che non ho chiesto di annusare, ha un sapore che non ho chiesto di gustare, ha un colore che non ho chiesto di vedere, ha un suono che non ho chiesto di ascoltare, ha un corpo che non ho chiesto di toccare!Io stesso ho una vita che non ho chiesto di vivere.Tutto ciò che rimane, è futile e infido, ma questo… questo, per me è Destino!
Ci sono voci e voci. Incontri migliaia e migliaia di persone, lungo il percorso della nostra strada. Ma poi, improvvisamente, arriva quella melodia che ferma il tempo. Percepisci qualcosa di diverso. Ed è proprio lei; la voce che suona il tuo destino.
La normalità è del presente, reagire sensatamente è razionale, reagire esageratamente è stressante, reagire con accanimento è da stupidi, reagire con reazione è da pazzi, non reagendo affatto si è sull’orlo del baratro.