Gianluca Conti Borbone – Religione
Mi ruppi le ginocchia a furia di pregare un Dio che non sapevo quale fosse e se davvero esistesse.
Mi ruppi le ginocchia a furia di pregare un Dio che non sapevo quale fosse e se davvero esistesse.
È nel silenzio che parla il Signore e le sue parole diventano limpide, trasparenti, luminose.
Benedetto sia Iddio, benedetto sia Colui che regge il Suo mondo con sapienza e con ordine e per il quale non esiste cosa che desti stupore. Se tu potessi investigare quanto è celato alla tua ragione. Non troveresti nulla che non sia miracolo. Esiste, per esempio, miracolo più grande di questo: che io e tu siamo ancora vivi?
Meno si crede in Dio, più si capisce che altri ci credano.
“Sono venuto a portare il fuoco sulla terra. E come vorrei che fosse già acceso!”(Lc12,49)È questo fuoco che brucia ogni paura, che fa partire, che rende ogni cosa possibile, che fa sperimentare nella povertà, paradossalmente, la bellezza della vita, che fa scorgere nel volto degli ultimi il volto di Gesù. È questo fuoco che mi conduce sempre verso ciò che è incerto, precario, incomprensibile e fino a quando arderà, sarò al sicuro perché il Signore sarà con me.
No, troppo stupidi ed insulsi se esistessero come islamici e cristiani ne subiscono il potere. Troppo ingenerosi se ci dispensano morte in certi termini, alla stregua di guano del pianeta, senza onorare i meriti morali che ci siamo imposti. Essendo Loro che muovono i nostri destini, chiedo a mani giunte che Si ravvedano, che vengano a dirci che non è il nostro sangue che vogliono.
Dio c’è. Ma temo sia incazzato.